Cambiano le abitudini e le strutture sociali delle famiglie. Negli ultimi 50 anni infatti, secondo quanto emerge da una ricerca realizzata da Judith Treas dell'Università della California di Irvine in collaborazione con Giulia Dotti Sani del collegio torinese Carlo Alberto di Moncalieri, i padri trascorrerebbero molto più tempo con i propri figli. Nello studio si parla di tempo 'quadruplicato' rispetto all'epoca dei nostri genitori.
La figura paterna, inoltre, non si limiterebbe alla attività ludiche e di intrattenimento ma condividerebbe con la figura materna il ruolo di accudimento della prole, occupandosi quindi anche della preparazione dei pasti e della cura della persona. La ricerca, che è stata pubblicata sulla testata americana Journal of Marriage and Family, ha preso in esame nel periodo tra il 1965 e il 2012 e un campione di genitori di 122.271 tra mamme (68.532) e papà (53.739) con età tra i 18 e i 65 anni con minimo un figlio sotto i 13 anni e appartenenti a 11 Paesi diversi dagli Stati Uniti all'Europa, ma tutti appartenenti all'Emisfero Occidentale.
Non solo i padri però dedicano più tempo ai figli, anche le madri, nonostante gli impegni lavorativi (sono allo studio da parte del Governo italiano facilitazioni per le madri lavoratrici), riescono a ritagliarsi il doppio del tempo, rispetto a 50 anni fa, da trascorrere con i bambini. Sul totale, comunque, il primato resta ancora saldamente in mano alle mamme che dedicano ancora il doppio del tempo, rispetto ai padri, alla famiglia. I dati più significativi parlano di 54 minuti al giorno dedicati dalle madri ai figli nel 1965 in incremento negli anno fino a raggiungere i 104 minuti del 2012 nonostante l'aumento dell'occupazione femminile, passata dal 3% del 1977 al 56,8% del 2012. Sul fronte paterno le tempistiche sono cresciute da 16 a 59 minuti al giorno.
Infine, prendendo in considerazione il livello di istruzione dei genitori si è registrato un rapporto direttamente proporzionale tra l'alto livello di istruzione e il tempo dedicato ai figli. Le studiose hanno concluso che la società contemporanea sta attraversando un trend di 'genitorialità intensiva' che consiste nel dedicarsi maggiormente ai figli non per necessità ma per desiderio culturale. I ruoli dell'uomo e della donna diventano più simili con una conseguente suddivisione più equa degli impegni legati alla famiglia, non solo per un senso di giustizia quanto per un bisogno affettivo che i padri hanno sviluppato e si esplica nel desiderio di partecipare maggiormente all'educazione, crescita e, in generale, alla vita dei propri figli.