Giorgio Squinzi alla Biennale della PiccolaIndustria in Torino, non esita nell'affermare con vivachiarezza quanto la precarietà politico-economica italiana sia ancora ferma nellabirinto del dubbio e dell'inefficienza. "Abbiamo perso un punto di Pil,raggiungendo il peggior risultato di tutti i tempi: la vittoria del non governo". Parole, quelle del Presidente di Confindustria, nate da un mancato ottimismo verso l'imminente risanamentoeconomico del paese, la crescita oramai non è un fatto vivibile da vicino edate le attuali condizioni nelle quali la Nazione vige, tutto ciò è un "miraggio".

L'intervento di Squinzianticipa le affermazioni del ministro dell'economia Vittorio Grilli, il quale non attende nelreplicare chiedendo dall'Ecofin di Dublino "interventi tempestivi ed urgenti come la revisione dei pagamenti all'internodella Pubblica Amministrazione".

L'instabilità odierna è datadalla mancanza di numeri al governo e da "rivalità politiche di un ventennio di storiadel Paese. Sicuramente un dramma che in prima persona stento a comprendere". Parole chiare, concise che esprimono senza ombra di dubbio quanto ilPresidente di Confindustria sostenga nei riguardi di un'insana atmosferaitaliana. Lo stesso Squinzi rimarca il fatto che una delle prime azioniincisive da svolgere dovrebbe basarsi su reali ed efficaci provvedimenti afavore di lavoro ed imprese.

La soluzione in grado di risanare l'intero sistema è da ricercarsi nella collaborazione fra i componenti della classe dirigente, iniziando a provvedere ad un piano di risanamento capace di lenire e colmare quell'imponente debito che le imprese hanno.

Iniziare con lo sblocco di 40 miliardi sicuramente è stato un punto di partenza, ma purtroppo non ancora sufficiente per poter scongiurare il veloce declino che l'Italia sta inglobando troppo velocemente.