Le banche sono famose perché non regalano niente a nessuno? Sì. questo può essere vero, ma dal 2012 esiste una legge cosiddetta "salva-suicidi" che permette a chi abbia perso il lavoro o perso i propri beni materiali per tragici eventi esterni come alluvione o terremoto, di ritrattare il debito accumulato. In pochi conoscono la legge 3/2012 eppure esiste da qualche anno. A causa dell'effetto devastante della crisi economica molti individui si sono ritrovati in una situazione inimmaginabile dall'oggi al domani e, sommersi dai debiti, disperati ed abbandonati da tutti, decidono in molti casi di farla finita togliendosi la vita.

Pur di rientrare dal debito, anche se solo in maniera parziale, i creditori, avendo soprattutto necessità di monetizzare (vista anche la situazione tragica), accettano di rinegoziare la cifra debitoria.

Ad esempio, se per un evento drammatico un cittadino perde la sua unica casa, la banca non può pignorarla perché prima casa, in questo caso conviene rinegoziare il debito. La prima domanda che viene in mente è come fanno i creditori ad accogliere queste richieste? come fanno ad ovviare alle cifre perse? Fondamentalmente la legge prevede per questi dei risparmi fiscali che appunto gli permettono di rientrare parzialmente alle perdite, che se poi vogliamo dirla tutta, potrebbero essere ancora più gravi se il debitore si trova in una situazione economica disperata.

Converrebbe comunque accettare cifre inferiori di quelle che gli spetterebbero di diritto anziché ricevere il nulla.

Un servizio de "Le iene" presentato da Mauro Casciari si è occupato proprio di questo argomento donando ed elargendo speranza a molti individui disperati. Ovviamente ci sono delle condizioni da rispettare affinché questa rinegoziazione del debito avvenga, ad esempio la proposta deve essere accettata almeno dal 60% dei creditori e una volta trovato l'accordo il risparmio può essere anche del 50% della cifra in debito. Una speranza in tempo di crisi non è cosa da poco conto.