La svizzera Ubs insieme alle inglesi Hsbc, Royal Bank of Scotland e alle newyorkesi JpMorgan Chase e Citigroup si sono viste infliggere una maxi multa che complessivamente ammonta a più di 3 miliardi di dollari per aver manipolato i tassi di cambio. La multa è stata inflitta dalle autorità che si occupano di vigilare sui mercati svizzero, statunitense e inglese e le cinque banche hanno poi contrattato un accordo con le autorità ottenendo il 30% di sconto per aver patteggiato rapidamente: la maxi multa è stata suddivisa equamente a seconda della gravità delle azioni commesse da JpMorgan Chase, Citigroup, Royal Bank of Scotland, Hsbc e Ubs.

Si aggiunge anche Barclays con la quale - a quanto pare - non è ancora stato siglato nessun accordo.

L'ammontare dei 3 milioni di dollari è stato ripartito in questo modo: Hsbc ne dovrà sborsare 618 (milioni di dollari), Royal Bank of Scotland 634, Jp Morgan 662, Citigroup 668 mentre Ubs - che evidentemente ha commesso un reato più grave delle altre - avrà la multa più salata: 800 milioni di dollari.

Come avveniva la truffa?

Gli investigatori che hanno condotto le indagini commissionate dagli istituti di vigilanza dei tre Paesi (Svizzera, Usa e Gran Bretagna) hanno scoperto che gli operatori finanziari - i trader in gergo tecnico - che lavoravano per le banche indagate si erano riuniti per fare cartello, avviando addirittura delle chat nelle quali si scambiavano in gran segreto delle informazioni confidenziali e riservate sui contratti dei clienti, che venivano utilizzate per modificare e indirizzare secondo le loro preferenze e/o necessità lo scambio delle valute.

Il danno creato dalla manipolazione degli indici è molto grave: di esso infatti si avvalgono aziende e privati - prendendo per buono che questi indici siano regolati secondo criteri di equità e integrità - ogni giorno per stipulare accordi finanziari. Le sanzioni non si limitano ad essere pecuniarie: la svizzera Finma ha ordinato a Ubs di automatizzare quasi il 100% delle operazioni di trading attuando anche misure contro 11 persone sia in forze che ex impiegati della banca. Licenziamenti e sospensioni di trader sono state effettuate anche dalle sue banche inglesi Royal Bank e JPMorgan. La notizia seppur grave, potrà in qualche modo essere una magra consolazione per noi italiani: i furbetti che intascano mazzette e giocano sporco non sono solo nel nostro amato Paese.