La moneta unica è stata introdotta in Europa con l'intento di avvantaggiare l'economia tra i paesi membri, eliminando i rischi e i costi del cambio, al fine di garantire più stabilità alle aziende esportatrici che operano all'interno dell'eurozona. L'Euro avrebbe dovuto incrementare l'interdipendenza economica e una facilitazione del commercio tra gli stati membri. Il risultato sarebbe dovuto essere quello di un notevole beneficio economico a tutti i cittadini dell'eurozona. Un altro beneficio determinato dalla moneta unica sarebbe dovuto essere la riduzione nelle fluttuazioni dei prezzi, cioè un maggior contenimento dell'inflazione a tutto vantaggio dei consumatori al dettaglio.

I benefici previsti dai sostenitori dell'Euro, purtroppo, non ci sono stati e molti economisti anche di fama internazionale lo avevano dichiarato in molte occasioni prima che fosse adottata come moneta unica europea l'Euro. Moltissime riserve erano state avanzate dagli esperti euroscettici, soprattutto sugli effetti e sul rapporto costi/benefici della moneta unica.

Il tempo trascorso e vissuto dai cittadini con l'utilizzo della moneta unica, quale forma di pagamento durante gli scambi commerciali, ha dato la possibilità anche ai non esperti del settore economico/finanziario, di fare un'analisi e stabilire quali benefici abbia prodotto l'Euro. Sicuramente ha contribuito notevolmente a facilitare gli scambi commerciali all'interno dell'Eurozona, non ha certamente favorito l'esportazione dei prodotti europei, poiché l'Euro è una valuta forte, rispetto al Dollaro e allo Yen che, essendo monete più deboli, facilitano l'esportazione dei prodotti USA e Giapponesi.

Analizzando la crisi economica italiana e le cause che l'hanno generata, viene fuori che il responsabile non è l'Euro ma le speculazioni prodotte a esso collegate, cioè, strumentalizzando la moneta unica in maniera tale da ingannare i consumatori. La strategia semplice ma diabolica, messa in atto dalla maggior parte dei commercianti, è stata quella di equiparare capziosamente l'Euro alle mille Lire.

Così facendo, negli anni seguenti all'entrata in vigore dell'Euro, la merce era posta ed è tuttora posta in vendita, a un costo x in Euro, ma che rapportato alla vecchia moneta, cioè alla Lira, è il doppio del valore della merce.

Questa strategia, se per i primi anni ha favorito i commercianti, dandogli la possibilità di guadagnare il doppio, se non il triplo in alcuni casi, ha di contro impoverito la popolazione che, passivamente, ha dovuto subire questa c.d.

truffa al dettaglio. La povertà sempre più in aumento ha di conseguenza fatto diminuire sensibilmente gli acquisti al dettaglio, portando al fallimento migliaia di aziende produttrici, vittime soprattutto dei rivenditori disonesti che in tutti questi anni non sono mai stati oggetto di controllo da parte dello Stato. Il quale, da questa speculazione ne ha tratto vantaggio, incassando il doppio di IVA. La ripresa economica passa per una politica di rigido controllo della filiera produttiva, al fine di verificarne i costi, soprattutto del prodotto finito. Solo così facendo si avranno una riduzione dei prezzi e un aumento della domanda, con la consequenziale ripresa della produzione di ogni prodotto.

Tale strategia da manuale, se applicata rigorosamente, produrrà effetti benefici sull'economia nazionale a breve termine. Ogni altro provvedimento Governativo, del tipo "Decreto Salva Italia" non produrrà mai nessun effetto benefico per l'economia italiana.