Il tanto atteso ritorno alle bollette mensili è arrivato. L'odiata fatturazione a 28 giorni applicata dai gestori telefonici e di pay tv, che ha fruttato loro quasi il 9 per cento di fatturato in più, ha i giorni contati. La legge di riferimento si chiama 172 ed è stata promulgata il 4 dicembre scorso. Prevede quello che i gestori devono fare e contiene le disposizioni sui rimborsi possibili.
Vediamo tutto.
La legge 172 del 4/12/2017
Il decreto legge fiscale, discusso in Parlamento, è sfociato nell'emanazione di una legge che sarà il nuovo riferimento in materia di Telefonia e pay tv. La legge è stata rinforzata ulteriormente da una delibera del Garante delle Comunicazioni (Agcom) che porta la data del 19 dicembre 2017. Entrambe prevedono una serie di adempimenti ai quali i gestori devono adattarsi pena pesanti multe. Innanzitutto sono vietate le bollette ogni 4 settimane, usanza molto antipatica e che come detto ha permesso ai gestori di aumentare di quasi il 9 per cento le entrate. Entro il 4 aprile 2018 i gestori telefonici dovranno recepire le disposizioni della nuova legge.
Bisogna precisare comunque che già l'Agcom da tempo, essendo l'autorità che controlla l'operato dei gestori, si era espressa chiaramente in merito. Le compagnie telefoniche però avevano glissato.
Il ricorso delle compagnie davanti al Tar, si aspetta febbraio
I gestori telefonici, non contenti delle disposizioni del garante, si erano rivolti al Tar, cioè al Tribunale amministrativo, per reclamare. E' attesa per febbraio 2018 la risposta del tribunale stesso. In sostanza i gestori hanno fatto ricorso contro la delibera Agcom che vietata la fatturazione a 28 giorni. Nel frattempo però l'Agcom rivendica la legittimità della propria delibera, e si sta facendo carico anche di monitorare il rispetto della nuova legge.
Questo vale non solo per il divieto di emettere ancora fatture di 4 settimane, ma anche di spiegare come gli utenti possono chiedere ed ottenere rimborsi.
Rimborsi per chi ha pagato di più
Come detto, è fissato per il 4 aprile 2018 il termine ultimo per adeguarsi al ritorno alla fatturazione mensile. La cosa che appare subito curiosa però, è che se si osservano attentamente le campagne pubblicitarie dei vari gestori telefonici, si noterà un particolare. Tutte continuano a promuovere contratti di abbonamento o prepagate di 4 settimane. Com'è possibile? Pare che i gestori non tengano conto della legge 172. Lo fa presente il presidente dell’Unione consumatori Massimiliano Dona. Gli risponde il referente di Adiconsum - Cisl Mauro Vergari. Dato che per ora è ancora in vigore la possibilità, per le compagnie telefoniche, di modificare in via unilaterale le condizioni dei contratti, in poche parole le compagnie telefoniche scelgono di continuare su questa strada. L'Agcom però non si è fatta attendere, e in data 19 dicembre ha sanzionato Tim, Vodafone, Wind tre e Fastweb per 1.16 milioni di euro ciascuna. Questo perché le compagnie in questione (per la sola telefonia fissa) avevano ignorato il termine del 23 giugno 2017 di tornare alla fatturazione mensile.
Verificare in bolletta l'avvenuto storno
Ed ecco la buona notizia per gli utenti. L'Agcom fa sapere che tutte le bollette emesse dopo il giugno 2017 devono essere mensili. Se ciò non fosse, il proprio gestore deve rimborsare tutti gli eccessi. Come? Con la prima fattura utile di un mese. In sostanza dovete verificare che il vostro operatore telefonico vi invii una bolletta mensile. Nella stessa deve essere specificato lo storno, che dovrà naturalmente risultare dall'importo della bolletta. Qualora ciò non avvenisse i Corecom (cioè i centri autorizzati dal gestore a difesa dei consumatori) assisteranno gli utenti nel recupero del dovuto.
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