Diventare libero professionista non è più conveniente come un tempo: lo stipendio in Italia è tra i più bassi in Europa. I professionisti in crisi sono quelli più giovani e specialmente del Sud Italia. In questo articolo vediamo quindi innanzitutto a quanto ammonta la perdita di guadagni nel settore degli autonomi, in special modo la categoria dei commercialisti, degli avvocati e quante Tasse hanno pagato nel 2017.

Autonomi tartassati: ecco quanto incassano

Ora, in base alla media di quelle che sono state le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2017, gli autonomi, hanno dichiarato redditi molto bassi sebbene lo stipendio abbia subito un piccolo incremento.

Per la categoria degli avvocati ad esempio come riportato dal Sole24Ore, Il volume d'affari medio dichiarato ai fini Iva, invece, è di 58.435 euro, contro gli 85.418 del 2007 per 70mila avvocati invece il volume d’affare medio ai fini IVA è di 8mila euro. Nel 2017 il reddito medio Irpef rivalutato ammontava a 38.437 euro per gli iscritti alla Cassa. Sempre nel 2007 il reddito medio ammontava invece a 57.942 euro.

Nel dettaglio è stato poi rilevato che nelle zone dove il numero degli autonomi iscritti all’albo professionale è più alto, specialmente nel Sud Italia, ci sono più pratiche sebbene i compensi sono più bassi.

C’è più concorrenza e ciò fa scattare la corsa al ribasso dei compensi. I redditi di una volta sono un miraggio e i più penalizzati sono i giovani e chi è titolare di un proprio studio. Gli under 30, ad esempio dichiarano di incassare circa 10mila euro l’anno.

Sempre per la categoria degli avvocati e dei commercialisti c’è differenza tra Nord e Sud. L’autonomo al nord dichiara 55mila euro, al centro dichiara 41.500, al sud dichiara 22mila euro . Il loro stipendio non è quindi più ricco come quello di una volta, a differenza dei paesi europei. In Francia si guada indipendentemente dall’età in media 33mila euro. In Spagna, la retribuzione annua media è di circa 30mila euro. Oltreoceano negli Usa la retribuzione ammonta a 92.700 mila dollari l’anno.

Quante tasse devono pagare i lavoratori autonomi?

A differenza di quanto si pensi non è il lavoratore dipendente a dover pagar più tasse, ma il lavoratore autonomo. L’associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre (Cgia) esaminandole dichiarazioni dei redditi del 2016, ha sentenziato che a versare più Irpef (imposta sulle persone fisiche) sono proprio gli avvocati, i commercialisti gli architetti ecc.

Ecco un po' di cifre per capirci: 4.700 euro di Irpef all’anno a fronte dei 4.000 euro cui sono onerati i lavoratori dipendenti. I pensionati sono invece i meno tartassati dovendo pagare circa 2.900 euro di Irpef. Gli autonomi, sono circa 4.660.000 lavoratori, pari all’11,4 % del totale dei contribuenti Irpef.

Al fisco versano quasi 22,5 miliardi di euro, ovvero il 14,5 % del totale Irpef.

I pensionati ed i lavoratori dipendenti ammontano ad oltre 35.650.000 e subiscono un prelievo di circa 127 miliardi di euro all’anno (pari all’81,9 % del totale Irpef). Non è vero quindi che le tasse in questo Paese vengono pagate di più da coloro che subiscono il prelievo alla fonte. Urge quindi da parte del nuovo governo un intervento che miri ad alleggerire la pressione fiscale su tutti i liberi professionisti.