Con un comunicato ufficiale, ripreso dall'agenzia di stampa Adnkronos, l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, ha ufficializzato al prossimo mese di maggio 2018 la partenza del Rei, l'ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE che, in un primo tempo, era previsto decollasse entro lo scorso 13 aprile 2018. Vediamo cosa dice, nel dettaglio, il comunicato dell'Anpal, e cosa è necessario fare, ora, per accedere al sussidio per la disoccupazione.

Il Comunicato Anpal

L'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, nel suo comunicato ufficiale, ha dichiarato che era sua intenzione partire con le erogazioni già da questo mese di aprile. Ma si sarebbero rese necessarie ulteriori prove e test, in particolare del sistema informatico e gestionale che si è rivelata più complessa del previsto. E questo, fondamentalmente, perché si deve tenere conto di una pluralità di soggetti utilizzatori diversi, come, ad esempio, i Caf e i Patronati. La proroga, quindi, si è resa necessaria per rendere il sistema efficiente ed evitare situazioni come quella verificatasi lo scorso anno con lo Spesometro.

Cos'è il Rei

Come, ormai, tutti dovremmo sapere l'assegno di ricollocazione è una forma di sostegno al Reddito del disoccupato volta a velocizzare il suo reinserimento nel mondo del lavoro attraverso un ruolo attivo dei Centri per l'impiego e delle società interinali a cui il soggetto in stato di disoccupazione deve, obbligatoriamente, rivolgersi per poter beneficiare della misura di sostegno al reddito.

Ricordiamo che possono richiedere l'assegno di ricollocazione tutti coloro che percepiscono la Naspi da almeno 4 mesi. Ovviamente, l'importo del sostegno sarà calibrato e proporzionato in base a diversi fattori, tra cui l'età del lavoratore e la sua più semplice o difficile ricollocazione e, infine, in base alla tipologia di contratto di lavoro che il Centro per l'impiego o la società interinale riuscirà a fargli ottenere.

Cioè massimo se il contratto sarà a tempo indeterminato e via via inferiore se si tratterà di un contratto a tempo determinato o, anche, part - time. L'importo massimo erogabile, per i contratti a tempo indeterminato, ammonta a 5 mila euro. Quello per i contratti a termine, di almeno 6 mesi, a 2 mila e 500 euro. Mentre per i contratti a termine e part -time inferiori a 6 mesi si può arrivare, al massimo, a mille e 250 euro. Però, questo, solo per la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia.