Nonostante in alcuni ambienti finanziari ci si ostini a guardare il bicchiere mezzo pieno, affermando che una certa ripresa economica ci sia, la verità, come ha messo recentemente in risalto l'OCSE, l'organizzazione delle Nazioni Unite per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, è che la recente decennale crisi economica ha colpito tutti i paesi e alcuni più di altri, anche a motivo di come sono strutturati i sistemi fiscali delle varie Nazioni europee.

Ad esempio, dal rapporto appena pubblicato dall'organizzazione internazionale si evince come, almeno in Italia, le disuguaglianze sociali siano diventate negli ultimi anni sempre più marcate con ben il 43% della ricchezza nazionale posseduto da solo il 10% della popolazione residente.

Partendo da questo dato di fatto l'OCSE suggerisce l'introduzione, anche nel nostro sistema fiscale, di una tassa patrimoniale. Anche se, la proposta, sicuramente, a molti non farà piacere. Vediamo di capire, sinteticamente, come potrebbe essere strutturata e quali benefici apporterebbe.

I motivi della proposta

Come accennato sopra, e ampiamente esemplificato nel rapporto pubblicato dall'Ocse sulla distribuzione della ricchezza nei maggiori Paesi Occidentali, negli ultimi 10 anni si è assistito ad una concentrazione di notevole potere economico nelle mani di pochi. E questo, specialmente, in quattro Paesi cioè, oltre all'Italia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l'Olanda. Di conseguenza, per riportare rapidamente la situazione ad un equilibrio più salutare, il mezzo più efficace per gli esperti dell'organizzazione internazionale, è proprio l'introduzione di una tassa patrimoniale.

Di questo, anche in un recente passato, se ne sono resi conto diversi governi nei vari paesi membri dell'Unione Europea e non solo. Anche se vi sono degli aspetti da tenere presenti, come, ad esempio, il fatto che una tassa patrimoniale avrebbe degli effetti distorsivi maggiori rispetto alla consueta tassazione dei redditi.

L'Ocse non nasconde, però, che gli attuali sistemi fiscali favoriscano, nella maggior parte dei casi, il risparmio delle famiglie con una situazione finanziaria migliore, secondo quanto riportato dal "Corriere.it".

Le reazioni alla proposta

In particolare come evidenziato sia dal "Corriere.it" che dal Fatto Quotidiano, sono sopratutto gli imprenditori a mal digerire l'eventuale introduzione di una patrimoniale.

Per il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, gli imprenditori pagano già una sorta di tassa patrimoniale attraverso l'IMU e l'Irap e il prossimo esecutivo dovrebbe concentrarsi su come favorire la crescita occupazionale anche modificando opportunamente il sistema fiscale attuale.

Se la reazione degli industriali può dirsi scontata, non si può affermare lo stesso dell'opinione di Claudio Cottarelli, Direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici dell'Università Cattolica e, per alcuni, ministro in un prossimo esecutivo. Per Cottarelli, infatti, anche se una eventuale introduzione di una patrimoniale non può escludersi, soprattutto se in situazione d'emergenza, una sua introduzione tout court creerebbe problemi di liquidità. L'aggiustamento sarebbe, infatti, troppo repentino. Per l'esperto serve una modulazione dello stesso più graduale.