Atene, è bufera sullo scandalo della trascrizione di una presunta conferenza telefonica divulgata da Wikileaks, nella quale 3 alti funzionari del Fondo Monetario Internazionale, ovvero il responsabile del dipartimento Poul Thomsen, la rappresentante Delia Velculescu, e la responsabile del gruppo tecnico Iva Petrova, minaccerebbero di ritirarsi dal piano di salvataggio del paese come tattica per costringere Atene ad accettare le misure dai creditori internazionali per risanare il debito, costringere i creditori europei a offrire di più, e non solo.

Wikileaks ha pubblicato conferenza telefonica avvenuta il 19 marzo 

Nella conversazione, si discuterebbe sull'intenzione di esercitare pressioni, minacciando di ritirarsi dal terzo programma di salvataggio della Grecia, come via per forzare i creditori d'Europa, soprattutto la Germania. L'obiettivo sarebbe quello di raggiungere un accordo sul risanamento del debito prima del referendum della Gran Bretagna in giugno sull'uscita dall'Europa. Nella conversazione si parlerebbe di un piano per accentuare le pressioni sulla Cancelliera Merkel al fine di avere il suo appoggio, visto che la Bundestag non può fare a meno di loro, o si proporrebbe anche di fare leva sulla questione immigrati in Europa, sempre per convincere la Germania.

I presunti protagonisti del colloquio telefonico, si direbbero scontenti del compromesso dello scorso luglio, poiché offrirebbe la possibilità alla Grecia di rifiutare nuove misure di austerity. Inoltre, si sosterrebbe che Bruxelles si attiene a ipotesi irrealistiche circa il deficit di bilancio della Grecia, per ridurre al minimo la necessità di sgravio fiscale del debito.

Colloqui rinviati troppe volte

Un altro argomento della conversazione si incentrerebbe sui colloqui e sugli incontri, proprio quelli che si sarebbero dovuti tenere la prossima settimana, già rinviati due volte da gennaio, a causa di una spaccatura tra istituti di credito e disaccordi con Atene. Questi colloqui avrebbero dovuto concludere la revisione sul salvataggio, sbloccando ulteriori prestiti e spianando la strada per la ristrutturazione del debito, ristrutturazione già troppo a lungo desiderata.

Ebbene, Thomsen avrebbe suggerito alla rappresentante di protrarre i rinvii il più a lungo possibile, non presentandosi agli incontri, in modo che Atene si ritrovasse senza soldi e costretta ad accettare le loro misure.

Le reazioni: incredulità e rabbia

"Il governo greco chiede al FMI se la prosecuzione della creazione di condizioni di fallimento in Grecia, poco prima del referendum britannico, sia la sua posizione ufficiale". Questo è quanto detto dal portavoce del governo, Olga Gerovasili. Invece, un portavoce di FMI, a Washington, ha detto che il Fondo non ha commentato "fughe di notizie o presunte discussioni", ma ha aggiunto che la sua posizione a riguardo era già nota in pubblico, aggiungendo: "abbiamo detto chiaramente ciò che pensiamo sia necessario per una soluzione duratura alle sfide economiche in cui versa la Grecia.

Si deve mettere il Paese su un sentiero di crescita sostenibile, supportata da un insieme credibile di riforme compatibili per la riduzione del debito dai suoi partner europei".

Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha detto al settimanale "Ethnos": "sembra che alcune persone stiano giocando, con l'obiettivo di destabilizzarci. Noi non permetteremo al FMI di Thomsen di distruggere l'Europa".