Le recenti norme di limitazione del contante varate dal Governo sono incluse in un programma più ampio di lotta all'evasione, che in Italia ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Se a questo aggiungiamo il boom dei dispositivi digitali ultra tecnologici, che nel nostro paese hanno un mercato importante, recenti studi prevedono che in futuro l'uso delle carte di credito e dei sistemi di pagamento alternativi al contante continueranno a essere sempre più diffusi, e in particolar modo anche durante questa estate, con tante famiglie che si apprestano ad andare in vacanza.
Secondo le recenti rilevazioni dell'Agenzia delle Entrate, in Italia il volume di affari delle carte di credito è stimato in 8 miliardi annui. Oltre alla lotta all'evasione il Governo è impegnato anche sul fronte delle riforme, come quella del lavoro, il cosiddetto Jobs act, e quella delle pensioni, che mira ad avere una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro.
Regole principali per l'utilizzo delle carte di credito
La regola principale è quella di limitare l'uso delle carte per i prelievi di denaro contante agli sportelli, in quanto, i costi per l'anticipo dei contanti sono molto elevati, e in media si aggirano intorno al 3,8 % del totale prelevato.
Proprio in virtù del fatto che le norme sull'uso del contante stanno cambiando le abitudini dei consumatori, come asserito da Stefano Caselli dell'Università bocconi di Milano, anche le strutture dei costi delle carte di credito si stanno evolvendo.
Nei casi in cui le carte sono usate esclusivamente per i pagamenti, le spese sono molto ridotte, poiché i costi accessori sono dirottati dalle banche sui prelievi di contante. Questo perché per gli istituti di credito la gestione del contante risulta più complessa oltre che più onerosa, soprattutto in virtù delle norme di Basilea 2. Nell'immediato futuro è prevista una crescita dei consumi, e di conseguenza sono viste in aumento le carte di credito revolving, che dando la possibilità di poter pagare gli acquisti a rate sono uno degli strumenti trainanti dei consumi stessi.
Lo scorso anno l'uso delle carte di credito revolving ha avuto un aumento delle erogazioni nell'ordine del 5,3 % rispetto all'anno precedente, come certificato dalle rivelazioni compiute da Assofin-Crif-Prometeia, mentre nel primo trimestre di quest'anno il loro incremento è praticamente triplicato, con un aumento del 15,7%. Le carte di credito revolving però dovrebbero essere usate con molta cautela e parsimonia, perché rimborsando a rate un acquisto dietro l'altro, rende effettivamente molto complicato calcolare le spese e soprattutto i costi effettivi del servizio, che comunque sono molto elevati, con i rispettivi tassi costantemente in aumento.
Le associazioni sul piede di guerra contro le carte revolving
Molte associazioni di consumatori hanno dichiarato guerra alle carte di credito revolving, poiché secondo le loro rilevazioni applicano tassi al limite dell'usura, con percentuali che a volte raggiungono il 25% annuo. In realtà le carte revolving non sono carte di credito, ma carte di debito, perché attraverso il loro uso le banche o gli intermediari finanziari forniscono linee di credito per fare acquisti o per avere disponibilità di contanti. Oltre agli interessi molto elevati, le banche applicano penali molto onerose nei casi di ritardato pagamento, che contribuiscono sensibilmente ad avvicinare i tassi d'interesse complessivi a quelli usurai.