Posto fine alle polemiche, ma anche alle tensioni, i 3976 operatori scolastici in quota 96 affrontano una nuova settimana all'insegna del cauto ottimismo. Difatti martedì prossimo si riunisce in sede referente la XI Commissione Lavoro con all'ordine del giorno "modifica alla normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della Scuola" (seguito esame nuovo testo unificato C.249 Ghizzoni e C.

Marzana - Relatrice On. A. Incerti).

Ma cosa è successo in questi ultimi giorni tanto da giustificare la messa in discussione nella Commissione, di nuovo, la modifica richiesta a gran voce dai quota 96 e "testardamente" sostenuta dalle On. Ghizzoni e Incerti,  nonostante il parere di inidoneità espresso dalla Ragioneria dello Stato? Una cosa molto semplice.

Nell'emendamento proposto dalle due deputate si tiene conto delle osservazioni fatte dalla Ragioneria, ma con una precisazione che sa molto di escamotage. Difatti si modifica il testo precedente, scrivendo: "Il beneficio di cui al comma 127-bis è riconosciuto, a decorrere dalla data del 1° settembre 2014, nel limite massimo di 4000 soggetti ...omissis...

L'INPS provvede al monitoraggio delle domande di pensionamento inoltrate... Qualora dal monitoraggio risulti il raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione ... l'INPS non prende in esame ulteriori domande di pensionamento....".

In pratica si tende a far valere il numero risultante dall'indagine effettuata dal MIUR, dalla quale si evince che il numero dei quota 96 risulta essere di 3976 e non 9000 come sostenuto dall'INPS e fatto proprio dalla Ragioneria dello Stato. E' sembrata questa  l'unica alternativa possibile per poter mandare in pensione chi ha raggiunto la fatidica quota 96 entro il 31/08/2012 e per  sanare in tal modo l'errore commesso dalla Fornero, con la sua legge che tanto sta facendo discutere ed arrabbiare chi è rimasto imbrigliato nelle sue maglie.

Questo sempre in attesa della pronuncia della Suprema Corte.