Chi non vorrebbe un salario minimo da circa 3000 euro al mese? Gli svizzeri, a quanto pare, non sono interessati. Stando ai primi risultati del referendum sul salario minimo, dovrebbe esserci una maggioranza dei 'No'. La proposta è arrivata dai sindacati, i quali hanno chiesto di introdurre una paga minima nazionale pari a 22 franchi l'ora, per un totale di 4 mila franchi al mese, ossia 3.250 euro.

Cifre da capogiro se si pensa che in Francia il salario minimo è di 9.5 euro l'ora, mentre in Germania ci si ferma a 8 euro. I sindacati avevano promosso un referendum affinché anche nel Paese elvetico fosse introdotto il contratto collettivo di lavoro, visto che ad oggi le retribuzioni vengono decise individualmente o collettivamente. Nel caso di trattative per stipendi collettivi, queste vengono portate avanti fra le parti sociali in merito a un intero settore o a singole aziende, ma mai a livello nazionale.

Secondo i primi risultati provenienti dalle urne e resi noti dalle radio svizzere, i cittadini elvetici si sarebbero espressi in maggioranza contro l'introduzione del salario minimo, con una percentuale che si aggira intorno al 66%.

I sindacati avevano promosso la riforma sostenendo che è una vergogna il fatto che, in Svizzera, un lavoratore su dieci abbia un guadagno inferiore ai 22 franchi l'ora. Secondo il governo, invece, la proposta dei sindacati è da bocciare perché rischia di cancellare i posti di lavoro che non possono garantire il versamento di questa cifra. Ciò sarebbe un duro colpo per il mercato del lavoro elvetico, che fa registrare un tasso di disoccupazione molto basso, pari al 3%.

Anche il direttore di Aiti, l'associazione delle industrie ticinesi, Stefano Modenini, si è schierato contro il referendum. Infatti, secondo quest'ultimo, qualora venisse introdotto il salario minimo, molti frontalieri italiani rischierebbero di perdere il lavoro in Svizzera.

Dunque, non c'è che dire, per la maggioranza dei cittadini svizzeri lo stipendio minimo da 3.250 euro rappresenta un vero e proprio spauracchio.

Il Paese è stato chiamato a votare anche per altri due referendum, sempre nella giornata del 18 maggio. Il primo propone che qualsiasi persona condannata per pedofilia non possa più lavorare a contatto con i minorenni, e pare che sia stato accolto dai cittadini. Il secondo, invece, chiede di esprimersi contro l'acquisto di nuovi aerei militari per l'esercito, e qui il risultato delle urne è ancora incerto.