Continua a non sbloccarsi il caso pensioni Quota 96 Scuola: intrappolata tra la mancanza di una reale volontà di intervento e i millantati problemi di natura economica, la vertenza finisce dunque in un vicolo cieco, l'ennesimo. A spedircela è stato il Senato, che ha dichiarato inammissibile l'emendamento presentato nei giorni scorsi dal M5S, che adesso si dice infuriato col governo Renzi, 'reo di aver voltato nuovamente le spalle ai Quota 96 della Scuola'.
A nulla è dunque valso il costante impegno profuso nelle ultime settimane da SEL e M5S, con i deputati Uras e De Pretis ad essersi esibiti in numerosi interventi riferiti al caso Pensioni Quota 96 Scuola. Non è servita a nulla neanche l'interrogazione presentata dall'On. Ghizzoni, che appellandosi al Ministro Giannini aveva sottolineato come sarebbe stato molto più 'economico' per lo Stato mandare in pensione i Quota 96, 'gente ultrasessantenne che per motivi legati ad età e condizione fisica sarà costretta ad assentarsi in più di una circostanza dal lavoro'.
Pensioni Quota 96 Scuola, emendamento respinto: M5S e Senato, il governo Renzi sta a guardare
Ad annunciare l'avverso pronunciamento del Senato è stato il
M5S, infuriato col governo Renzi per aver relegato (di nuovo) il caso
pensioni Quota 96 Scuola nel dimenticatoio della politica: 'Il governo volta nuovamente le spalle agli insegnanti vittime della legge Fornero, i cosiddetti Quota 96, dimostrando che non ha nessuna intenzione di stanziare risorse per trovare una soluzione a questa ingiustizia. Eppure le coperture ci sono e il Movimento 5 Stelle le aveva indicate chiaramente in un emendamento alla Legge di Stabilità'. Analizzando i motivi del possibile no
va a questo punto esclusa la motivazione di natura economica: come ricordato anche dal deputato De Pretis nei giorni scorsi, la categoria conta ormai poco più di 2mila appartenenti, con la conseguenza che le risorse necessarie a ratificare il pensionamento sarebbero quasi
dimezzate rispetto a quando esplose la vertenza all'indomani dell'approvazione della Legge Fornero (all'epoca si parlava di oltre 4mila appartenenti). Una risoluzione del caso pensioni Quota 96 Scuola appariva dunque profilabile sotto il profilo economico, per non parlare della grande opportunità insista nella
Legge di Stabilità, che essendo il provvedimento di certificazione del bilancio statale per l'anno a venire avrebbe 'facilmente' potuto prevedere i capitoli di spesa attinenti al caso pensioni Quota 96 Scuola. Gli scenari adesso si fanno più
cupi che mai: di 'opportunità' per intervenire il governo Renzi ne avute tante,
dalla riforma della PA alla stessa Legge di Stabilità, ma nulla di concreto è mai stato fatto, segno di una
strategia impostata da tempo. Il governo Renzi punta ad un
riassorbimento naturale dei membri di Quota 96 tra maturazione dei requisiti Fornero e raggiungimento dei criteri imposti dalla normativa vigente per l'accesso al
pensionamento anticipato. Tristezza e rabbia si misceleranno di certo nella mente dei Quota 96 così come in quella di chi scrive, perché ogni ingiustizia andrebbe sempre stigmatizzata e mai taciuta. Adesso sarà più chiaro il peso da attribuire alle dichiarazioni del premier
Renzi quando parla di equità e giustizia sociale: lo
zero diventa l'unico valore adottabile. Se desiderate rimanere aggiornati sui futuri sviluppi in tema di pensioni e previdenza vi invitiamo a cliccare il tasto '
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