Qualche giorno fa, la Commissione Bilancio della Camera, durante il vaglio degli emendamenti relativi alle Pensioni da inserire nel decreto Milleproroghe, ha bocciato quello relativo alla proroga dell'opzione donna con il metodo contributivo fino al 31 dicembre 2016. Il presidente della Commissione, il forzista Paolo Sisto, ha comunicato ai firmatari di ritirare l'emendamento in questione.

Questo stop arriva dopo che il governo Renzi, lo scorso novembre, aveva bocciato l'ipotesi che oltre 7 mila lavoratrici potessero andare in pensione al 31 dicembre 2015, con lo stesso metodo. Alla luce di quanto avvenuto in questi giorni, il Comitato Opzione Donna, formatosi per tutelare queste lavoratrici, è pronto a dare battaglia contro l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS).

Tutto questo rappresenta un segnale di come sia lunga ancora la strada per giungere ad una riforma previdenziale. Ricordiamo che la proroga dell'opzione donna con il metodo contributivo fino al 31 dicembre 2015 era già stata approvata dall'INPS, in attesa che il governo si pronunciasse.

Nel frattempo, per rimanere sul tema delle pensioni, un gruppo di 42 docenti salernitani, appartenenti ai cosiddetti Quota 96, sono riusciti ad andare in pensione dopo il ricorso effettuato contro la sentenza del Tribunale di Salerno. Proprio su questa categoria di lavoratori, qualche giorno fa, è giunta una nuova ipotesi da parte del presidente INPS Boeri, il quale ha annunciato un impegno per trovare le risorse per la risoluzione della problematica.

Tito Boeri è, tra le altre cose, sostenitore della cosiddetta staffetta generazionale appoggiata fortemente anche dal senatore Panizza, il quale ha presentato una proposta relativamente al ricambio generazionale, necessario per rilanciare l'occupazione giovanile.

Questa ipotesi prevede la possibilità, per i lavoratori prossimi alla pensione, di ridurre la quantità di ore lavorate con una conseguente riduzione dello stipendio. Questo non andrebbe ad inficiare sul versamento dei contributi da parte delle aziende.