Giunge in queste ore una dichiarazione del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rilasciata a margine dei lavori del G20 svolti ad Istanbul: 'L'Italia è sempre più forte grazie alle riforme strutturali in fase di applicazione. "Il nostro sistema previdenziale è tra i più forti al mondo". Sappiamo già che Padoan è stato sempre contrario a riformare la legge Fornero dato che, questa normativa permette di far risparmiare alle casse dello Stato circa 80 miliardi di euro nel decennio 2011-2021. Un toccasana, in questo periodo di forte crisi economica.

La dichiarazione del ministro dell'Economia arriva a qualche ora di distanza da quella del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, enunciata al termine di un convegno sulle Pensioni organizzato a Torino dal Partito Democratico. Secondo il ministro, il governo Renzi affronterà la questione pensionistica a partire dal 20 febbraio ribadendo la disponibilità ad avviare un tavolo di lavoro insieme alle maggiori sigle sindacali allo scopo di riformare l'attuale legge pensionistica in vigore, la Legge Fornero, approvata nel 2011 dal governo Monti.

Lo stesso Poletti ha anche messo in evidenza che non è da escludere un intervento sulle pensioni d'oro, così come proposto in questi giorni dal Presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), Tito Boeri.

Sembra difficile che possa essere presa in considerazione questa ipotesi, alla luce dell'intervento in conferenza stampa di fine anno, da parte del premier italiano: 'Mi sento di escluderlo', aveva specificato Matteo Renzi.

Certo è che, per correggere la riforma Fornero, servono molte risorse che potrebbero comunque arrivare dall'ipotesi evidenziata da Tito Boeri sul taglio degli assegni pensionistici al di sopra di 3 mila euro mensili.

La sua proposta porterebbe nelle casse dello Stato circa 4 miliardi di euro all'anno. Questo introito arriverebbe da un taglio compreso tra il 20 e il 50 percento applicato alla parte degli assegni pensionistici calcolati con il sistema retributivo.