Restano parecchi problemi da risolvere per quanto riguarda la famigerata riforma sulle pensioni introdotta nel decreto Salva Italia del Governo Monti. Si tratta di una vera e propria emergenza visto che migliaia e migliaia di lavoratori italiani aspettano ormai da anni interventi conclusivi al fine di riuscire ad usufruire del trattamento previdenziale. Sono quei lavoratori che sono rimasti profondamente colpiti dalle dure norme della vecchia Legge Fornero che ha pensato di allungare ulteriormente l'età pensionabile cambiando radicalmente il sistema previdenziale italiano.
E non si possono di certo dimenticare i famosi lavoratori usurati e precoci, i quali nonostante abbiano iniziato a lavorare in giovane età, si sono visti costretti a restare al lavoro anche se in possesso dei requisiti pensionistici.
Come affermato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, una probabile risoluzione a questo problema si potrebbe trovare fissando un'uscita fissa per tutti i lavoratori a 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi. In alternativa, un lavoratore potrebbe accedere alla pensione, dopo il perfezionamento di almeno 41 anni di contributi effettivamente versati, senza tenere in considerazione l'età anagrafica.
E non manca nemmeno la delicata questione delle Pensioni minime. Secondo una recente stima dell'Inps come riporta "Urban Post", infatti, la situazione è davvero drammatica e molti pensionati sono costretti a vivere con poco più di 400 euro. Cifra che, se viene integrata dallo Stato, può raggiungere i 502 euro netti mensili.
A rischiare di più sono i giovani che si ritroveranno senza un futuro previdenziale. Il grande problema delle pensioni italiane, rappresenta una delle maggiori priorità per il Governo. Occorre riformare la Legge Fornero ma come sostenuto dal presidente dell'Inps Boeri e il ministro Poletti, vi è la necessità cambiarla completamente. Al contrario, invece, il ministro dell'Economia Padoan vorrebbe limitarsi a delle leggere modifiche. Di certo, non è un problema da sottovalutare e di questo, il premier Renzi ne è consapevole.