Mancano oramai pochissimi giorni al Primo maggio, quando entreranno in vigore, in una data quanto mai simbolica, i nuovi sussidi di disoccupazione previsti dal dlgs n. 22 del 2015: la Naspi 2015, che andrà a sostituire l'Aspi e la MiniAspi, e l'Asdi e il Dis-coll in via soltanto sperimentale per questo anno solare. Sono molte le polemiche che hanno accompagnato la nascita delle nuove forme di sostegno al reddito e poche le decisioni prese a livello politico.

Un altro elemento critico segnalato intorno alla Naspi riguarda la questione del licenziamento disciplinare, se dia o meno accesso alla nuova disoccupazione e lo stesso vale per la cosiddetta "conciliazione volontaria". L'interpello n. 13 del 2015, voluto dalla CISL, chiedeva formalmente al Ministero del Lavoro di prendere posizione su entrambe le questioni.

La disoccupazione Inps Naspi 2015 sarà erogata per il licenziamento disciplinare

L'interpello partiva dalla lettura dell'articolo n. 3 del decreto legislativo 22/2015 secondo il quale si sottolineava come la Naspi 2015 sarebbe stata erogata ai lavoratori che si trovassero in uno stato di disoccupazione involontaria.

La questione verteva proprio su come "concepire" l'aggettivo "involontaria". Il Ministero del Lavoro ha chiarito come la norma debba essere estesa anche ai licenziamenti disciplinari, in quanto non sono previste, dal decreto stesso, forme di esclusione: per questo motivo il licenziamento per motivi disciplinari è da considerarsi alla pari di tutte le altre cause di perdita del lavoro. Una medesima situazione si era creata con l'Aspi con l'interpello n. 29 del 2013: anche in quel caso, si era chiarito come il licenziamento disciplinare non sia da considerarsi volontario, in quanto legato al potere decisionale e discrezionale del datore di lavoro.

La "conciliazione volontaria" e la nuova disoccupazione Inps Naspi 2015

Lo strumento della conciliazione volontaria, contenuto nel dlgs n.

23 del 2015 che istituisce la nuova forma contrattuale a tempo indeterminato a tutele crescenti, riguarda quei lavoratori licenziati che, in cambio di una sorta di patteggiamento, accettano un "risarcimento" dalle 2 alle 18 mensilità in cambio della rinuncia ad impugnare in via giudiziaria il licenziamento. Secondo il Ministero del Lavoro, anche in questo caso la disoccupazione Naspi 2015 va accordata al lavoratore, in quanto questo strumento di conciliazione non entra in contraddizione con l'avvenuto licenziamento, e soprattutto quest'ultimo non può considerarsi volontario.

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