Il disegno di legge di riforma della scuola 2015 segna un'altra tappa del conflitto tra il premier Matteo Renzi e il Parlamento e così diviene sempre più probabile la possibilità che il governo chieda la fiducia. Ad annunciare quello che, da parte dell'Anief, è stato definito un ricatto è stata l'onorevole Malpezzi del PD, la quale ha dichiarato che il piano assunzioni (che riguarda 100mila immissioni in ruolo a partire dall'anno scolastico 2015/2016) è strettamente connesso a tutto l'impianto della riforma della Scuola, per cui, se dovesse saltare, il numero di coloro che entreranno nella scuola scenderà a 40mila unità, quelle che servono "fisiologicamente" al turnover generazionale.

L'Anief parla di ricatto da parte di Renzi: la riforma scuola 2015 non appartiene al governo, news 29-04

La strategia di Renzi è oramai chiara: come per l'Italicum, verso cui si sta sempre più andando verso la richiesta della fiducia, anche per la riforma scuola 2015 è possibile che il governo la chieda. Secondo Marcello Pacifico dell'Anief, si tratta di un vero e proprio ricatto da parte del premier e soprattutto una limitazione antidemocratica del lavoro del Parlamento. Il ragionamento è molto semplice: se una proposta di riforma riceve circa 2mila emendamenti, è chiaro che in essa qualcosa non funzioni e deve essere il Parlamento, organo predisposto al "potere legislativo", a lavorare sul piano normativo.

In più, il piano di 150mila assunzioni era contenuto all'interno della legge di stabilità 2015, dunque non si capisce perché il governo Renzi debba tenere sotto scacco il Parlamento e, in un certo senso, inibire i lavori parlamentari.

I numeri dell'Anief e i numeri del governo Renzi: perché la riforma scuola 2015 va cambiata?

News 29-04

Lo scontro che vede fronteggiarsi il mondo della scuola e il governo Renzi riguarda i numeri del piano assunzioni della riforma scuola 2015. La Malpezzi ha sottolineato come soltanto se tutta la riforma della "Buona Scuola" viene accolta allora saranno disponibili i 100mila posti, altrimenti si riducono ai 40mila del ricambio generazionale.

L'Anief, invece, ha altri numeri: in primo luogo 40mila assunzioni sul sostegno, posti che al momento sono dati attraverso contratti al 30 giugno; in secondo luogo circa 60mila cattedre risultano su posto vacante, in quanto assegnate sempre per contratti al 30 giugno anno dopo anno; in terzo luogo le circa 40mila cattedre del turnover; infine i 50mila posti vacanti dell'organico funzionale. Insomma, secondo i calcoli dell'Anief, i posti per le assunzioni sarebbero ben maggiori rispetto ai 100mila promessi dal governo Renzi e si potrebbe pensare di risolvere in questo modo anche la situazione "paradossale" dei docenti abilitati della II fascia delle Graduatorie d'Istituto, i TFA e i PAS.

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