Il 23 aprile, giorno in cui verrà approvato il DEF, si aprono le discussioni intorno al disegno di legge n. 2994 sulla riforma scuola 2015 voluta e difesa strenuamente da Matteo Renzi. Molte sono le criticità segnalate dai sindacati, dal ruolo dei presidi nella nuova concezione della Scuola fino al problema degli scatti stipendiali e del piano di assunzioni che dovrebbe riguardare tutti coloro che si trovano nelle cosiddette GaE.
La protesta contro la "Buona scuola" di Renzi si compirà attraverso due scioperi, uno indetto dall'Anief, dai Cobas e dall'USB per il 24 aprile, uno indetto dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL il 5 maggio. Quello che ci si chiede è perché non ci sia stata una piattaforma comune tra tutti i sindacati per rendere più forte l'istanza di protesta. Una divisione del genere è di solito sintomo di debolezza.
24 aprile, sciopero Anief e Cobas contro la riforma scuola 2015: motivazioni
Le motivazioni dello Sciopero Generale del personale scolastico indetto dall'Anief, dai Cobas e dall'USB riguarda tutta una serie di criticità contenute all'interno del ddl di riforma scuola 2015.
Prima di tutto contro la chiamata diretta che renderebbe il dirigente scolastico una sorta di padrone della scuola con la possibilità di gestire la carriera, le chiamate e gli eventuali licenziamenti dei docenti. Un altro tema fondamentale è il blocco degli stipendi che dal 2009 al 2018 non subiranno aumenti: si tratta ancora una volta di toglere dignità alla classe degli insegnanti. Infine, la questione delle assunzioni dalle GaE: il piano non risolve assolutamente il precariato di coloro che si trovano nelle Graduatorie d'Istituto, come gli abilitati TFA e PAS. Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, ha ribadito come la scelta del governo di aprire le discussioni proprio in concomitanza con l'approvazione del DEF vuol dire che l'intenzione è quella di blindare il ddl e di approvarlo nel minor tempo possibile.
Il programma della giornata di scopero contro la riforma scuola 2015 è il seguente: corteo con partenza alle 10.00 da piazza della Repubblica e arrivo previsto alle ore 13.00 a piazza Sant'Apostoli e poi sit-in davanti al Parlamento dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
5 maggio, sciopero sindacati confederali contro la riforma scuola 2015: perché le divisioni?
I sindacati confederali FLCGIL, CISL e UIL e i sindacati rappresentativi SNALS e GILDA hanno proclamato uno sciopero generale del personale scolastico contro la riforma scuola 2015 per il giorno 5 maggio. Per quale motivo non è stata cercata una piattaforma comune per indire un grande sciopero con tutte le sigle sindacali unite? La domanda l'ha posta anche Marcello Pacifico dell'Anief, il quale si augura che, al termine delle due grandi manifestazioni, si giunga ad una piattaforma comune di intenti per proseguire la battaglia.
Ad intervenire sono stati molti rappresentanti sindacali. Menna della UIL chiede al governo Renzi di aprire un confronto e di non chiudere ogni trattativa, mentre Pantaleo della FLCGIL si chiede perché Renzi non accolga le proposte che sono arrivate dal basso. Scende in campo anche la Camusso che chiede un deciso ripensamento sulla questione.
È tutto per quanto riguarda l'analisi degli scioperi contro la riforma scuola 2015. Per ricevere aggiornamenti sulle questioni che riguardano la politica scolastica ed economica del governo, cliccate su "Segui" posto in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.