La Scuola si ferma il 24 aprile con un secondo imponente sciopero che dice no al Ddl scuola, indetto dai sindacati alternativi Anief, Unicobas e Usb è un chiaro rifiuto al disegno di legge di riforma che è passato allo studio delle commissioni parlamentari. Il personale scolastico non accetta di questo Ddl scuola varie materie: il mancato sblocco degli scatti stipendiali, il potere di nomina, di trasferimento e di aumenti stipendiali del dirigente scolastico.
Altro tema caro ai dipendenti in sciopero è la questione del piano di assunzioni che non risolve il problema del precariato, il governo si è detto disponibile all'atto della presentazione in Commissione Cultura all'ascolto dei pareri e infatti è stata presentata una piattaforma di richieste alternative al Ddl scuola.
Marcello Pacifico dell'Anief ha richiesto espressamente la modifica della riforma e con lo sciopero del 24 aprile il comparto scuola manifesta il proprio rifiuto al disegno di legge 2994, scende in piazza a Roma con una manifestazione che partirà in piazza della Repubblica e alle ore 15.00 con un sit-in davanti Montecitorio. Hanno aderito allo sciopero anche altri sindacati autonomi e associazioni di settore, come Cub, Slai Cobas, Autoconvocati, Usi, Orsa-Scuola.
L'agitazione poi ha anche altri temi: i docenti e Ata mal pagati e sfruttati che diventeranno tappa-buchi il prossimo anno, la mancata assunzione di tutti i supplenti, il piano di immissioni che non recupera i tagli di 250mila posti di lavoro e i bassi finanziamenti statali alla scuola pubblica.
L'Anief ha chiesto 90 emendamenti al Ddl scuola e il comparto scuola scioperando chiede inoltre:
- il recupero delle ore di lezioni degli alunni che sono state diminuite di un sesto,
- l'assunzione di tutti i precari, inclusi gli Ata oggi dimenticati,
- la riduzione dell'età pensionabile,
- l'eliminazione della chiamata diretta docenti dal dirigente scolastico e del potere in merito degli organi collegiali.
I dipendenti della scuola rivendicano inoltre i 4 mila euro persi in media dal 2009 per il blocco contrattuale, l'accesso alla mobilità volontaria già dopo l'assunzione a tempo indeterminato, si evidenzia con questa manifestazione la svalutazione della professione, un no secco ai diplomifici e a tutto quello che la scuola è diventata dopo anni di razzie contrattuali e riforme.
Lo sciopero e la manifestazione serviranno per dar voce in piazza a tutte queste ingiustizie e dopo il successo di numeri dello sciopero di martedì 17 marzo, l'Anief ha promosso questa ulteriore agitazione di piazza il 24 aprile prossimo.