Siamo giunti al terzo giorno di elezioni, per l'approvazione del nuovo disegno di legge La Buona Scuola, oggetto di non poche polemiche e mobilitazioni, che in queste ore sta subendo un vero è proprio tiro alla fune cercando di mettere in atto, quanto più possibile, i provvedimenti prescritti. Scopriamo insieme quali sono gli articoli che sono stati approvati e quali invece sono ancora in discussione.

Articoli approvati e slittati- E' stato approvato, con 263 voti, l'articolo che prevede il piano di assunzioni a tempo indeterminato per i docenti precari, a partire dal 1° settembre. Le assunzioni verranno determinate da parte del ministero entro 15 giorni dalla data di approvazione della legge su indicazioni dei dirigenti scolastici, inoltre, riguarderanno i vincitori del concorso del 2012 e i precari inseriti nelle graduatorie (Scuole primarie e secondarie), il piano di assunzioni che riguarda, invece, i docenti delle scuole per l'infanzia continuerà ad attivarsi sulla base delle graduatorie ad esaurimento alle quali si potrà accedere solo mediante concorsi riservati ai candidati abilitati all'insegnamento.

Rimane inteso che i vincitori del concorso del 2012 che non rientreranno nelle assunzioni previste per quest'anno, potranno accedervi nei seguenti anni.

Approvati, anche gli articoli 18 e 19, articoli che prevedono l'applicazione di crediti di imposte del 65% per il biennio 2015-2016 mentre per il 2017 un credito d'imposta del 70%, per chi effettua erogazioni al fine di realizzare nuove scuole o per la manutenzione di quelle già esistenti, tra Statali e Paritarie.

Votato, senza obiezioni e dibattiti accesi, anche l'articolo 12 che prevede un bonus di valore pari 500 euro, anuo, per consentire ad ogni professore di potersi adeguatamente aggiornare mediante l'ausilio di libri, strumenti, corsi e iniziative promosse dal ministero durante l'offerta formativa del piano triennale.

Ne segue l'articolo 13, anch'esso approvato, che consentirà di creare dei fondi per premiare i docenti che maggiormente presteranno il loro impegno, verranno, dunque, stanziati circa 200 milioni di euro. Approvato, purtroppo, anche l'articolo 14 secondo il quale i contratti, sia dei docenti e sia del personale At,a non potranno superare i 36 mesi, la scadenza dei tre anni decorrerà dall'entrata in vigore della riforma. Non è stato approvato, invece, l'art 17 che avrebbe previsto di poter donare il 5 per mille alla scuola, un'iniziativa non condivisa da molti parlamentari tra cui la capo gruppo del pd Donata Lenzi che ha voluto sottolineare l'importanza di mantenere queste donazioni riservate alle attività di volontariato.

Questo intervento è stato condiviso da vari fronti politici, ma la Giannini intende riprovarci per rivedere insieme una soluzione.

Verso l'approvazione- Insomma, inutile dilungarci ad elencare questi articoli che sembrano voler dettare ordini su una realtà lontana dalla vera democrazia, nonostante il piano di approvazione sia in corso, le mobilitazioni continuano nella speranza di ottenere modifiche per quanto riguarda il piano delle assunzioni e i poteri dei dirigenti, ma pare che Renzi e Giannini abbiano alzato un muro. Pertanto secondo comunicazioni da parte di Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, mercoledì 21 maggio si avrà il voto finale che successivamente passerà al Senato e per eventuali modifiche al Palazzo Madama.