Lo scossone, tanto atteso, è arrivato, Renzi ha annunciato pubblicamente che gli interventi per la nuova riforma delle Pensioni saranno adottati nella prossima Legge di Stabilità. Tra le novità troviamo il metodo contributivo per uomini e donne, e il prestito pensionistico pensato da Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro. Cambia tutto dunque per la pensione anticipata dei lavoratori precoci, nuove speranze anche per le lavoratrici donne e la proroga dell'opzione donna, che fino a ieri sembrava essere rimasta ferma ad un punto morto. 

Metodo contributivo per chi va in pensione in anticipo

Le due soluzioni al momento al vaglio dell'esecutivo per la riforma pensioni di Renzi sono, come sottolineato all'inizio, il metodo contributivo e il prestito pensionistico.

Il primo è pensato per chi, tra i lavoratori, ha intenzione di uscire anticipatamente dal lavoro. Come spiegato da Roberto Mania di Repubblica, si tratterebbe di una estensione dell'attuale opzione donna, che offre alle lavoratrici un trattamento pensionistico calcolato sulla base dei contributi versati. Il secondo invece è uno strumento pensato per quei lavoratori che, vicini alla pensione, perdono il posto di lavoro, prima dunque di aver maturato i requisiti necessari per ottenere l'assegno. Per loro è stato pensato un assegno mensile pari a 700 euro, da restituire poi allo Stato in mini-rate dopo aver raggiunto i requisiti per andare in pensione.

Va da sé che tali proposte, se confermate, sarebbero accolte con entusiasmo dai lavoratori. 

Pensioni precoci, il ddl 857 di Cesare Damiano

Pensione anticipata per precoci con 41 anni di contributi? Il sogno di chi, tra i lavoratori, ha iniziato a lavorare quando ancora non aveva la maggiore età o comunque non aveva ancora raggiunto i 20 anni può trasformarsi in realtà.

La prossima riforma previdenziale con cui si andrà a modificare la Legge Fornero dovrebbe avere come punto di partenza il disegno di legge 857 presentato da Damiano, il quale ha ipotizzato la pensione anticipata a quota 41 senza vincolo di età, la misura ideale per la maggior parte dei lavoratori precoci, stando almeno ai commenti postati, quotidianamente, al termine dei nostri contributi.

Il ddl Damiano prevede inoltre il raffreddamento della quota di assegno in funzione dell'età anagrafica e di quella contributiva. Secondo la tabella stilata dal sito pensionioggi.it, la base di partenza è fissata a 62 anni anni e 35 di contributi. 

Solo promesse elettorali?

Non tutto è oro ciò che luccica. L'improvviso interesse del governo al tema delle pensioni ha fatto drizzare le orecchie a più di qualcuno, tra i lavoratori e non, che avevano in qualche modo anticipato le mosse del governo e del premier Renzi in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno il 31 maggio. La paura, il timore è che il segretario del Partito democratico si sia giocato la carta delle pensioni a pochi giorni prima del voto unicamente per 'acquistare' il consenso di tutti i lavoratori rimasti azzoppati dalla precedente riforma Fornero. Qual è la vostra opinione in merito?