Riforma Pensioni Governo Renzi a rischio? Arriva il veto anche dalla Bce: vediamo nel dettaglio le ultime notizie sul fronte pensionistico aggiornate al 19/6. Il tormentone previdenziale di quest'estate sembrerebbe essere concentrato intorno alle misure di flessibilità in uscita, le polemiche non si placano dopo le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da Boeri, Zanetti, Draghi e Pisauro che sembrano sempre più mettere in discussione la possibilità che il Governo approvi misure a favore della pensione anticipata.
Il veto più grande giunge però dalla Bce che ricorda all'Italia come non si possa forzare la mano sulle anticipate in quanto si arriverebbe ad un risultato contrario rispetto a quello richiesto nell'Ageing report del 2015 prodotto dalla Commissione Ue che chiede esplicitamente di ridurre le uscite legate al sistema previdenziale. Doccia fredda dunque per i lavoratori e chiaro 'no' europeo sul mettere mano all'attuale Riforma Fornero, addio flessibilità dunque?
Pensioni Governo Renzi, riforma addio? Boeri, Zanetti, Pisauro e Bce contrari alla flessibilità
Boeri nel corso dell'Audizione tenutasi il 10/6 dinanzi alla Commissione Lavoro della Camera aveva già detto di essere contrario a forme di pensione anticipata ad esclusione del contributivo.
Secondo il presidente Inps qualsiasi misura di pensione anticipata al momento sarebbe insostenibile per le casse statali e graverebbe sulle generazioni future. Dello stesso parere Zanetti (fonti LaPresse) che si è più volte detto contrario a flessibilizzare l'età pensionabile ed in particolare al ddl 857 di Damiano in quanto questo tipo di misure scaricherebbero tutti gli oneri sulla fiscalità in generale, mentre, a suo dire, chi volesse andare in pensione anticipata dovrebbe in parte 'pagarsela'.
Non di migliore auspicio per i lavoratori le parole di Pisauro, presidente dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio, che nel corso dell'audizione tenutasi il 16 giugno scorso ha fatto presente che per agire sul comprato pensionistico non vi sono più i soldi, in quanto il tesoretto è stato vanificato dalla decisione della Consulta e dal successivo decreto sul rimborso pensioni.
I lavoratori resteranno a bocca asciutta ancora una volta?
Con buona probabilità sì, visto anche l'ultimo veto giunto dalla Bce guidata da Mario Draghi che nel Bollettino dedicato all'occupazione evidenzia come sarebbe fuorviante fare passi indietro sull'attuale riforma pensioni che assicura di tenere bassi i costi pensionistici così come richiesto dall'Ue.
Cosa succederà ora? I lavoratori, specie i precoci, dovranno mettersi l'anima in pace consci che la Quota 100, la Quota 41 e 97 saranno sempre più improbabili o dovranno continuare a sperare in quella lungimiranza politica (Fonte Ansa) richiesta da Damiano?