Ancora silenzio del Ministero dell'Istruzione sul numero dei docenti e del personale Ata che andrà in pensione il 1° settembre 2015. Si tratta di dipendenti della Scuola che quattro mesi fa hanno presentato domanda di cessazione dal servizio per uno dei seguenti motivi:

  • aver raggiunto il limite d'età;
  • dimissioni volontarie;
  • dispensa per motivazioni di salute;
  • risoluzione unilaterale (dell'amministrazione scolastica) del contratto di lavoro.

Su queste domande non c'è stata alcuna comunicazione da parte del Miur e nemmeno dall'Inps, l'ente che dovrà versare la pensione al personale dipendente della scuola: un vero e proprio silenzio che per molti è denso di interrogativi.

Ricambio generazionale scuola, quanti sono i pensionamenti del 2015? Numeri in aumento, insicurezza sulla riforma delle pensioni

Dopo una prima stima del ministero sulle domande di pensionamento pervenute al sistema informatico Sidi fino a quel momento (erano circa 25 mila), il Ministero dell'Istruzione non ha fornito ulteriori informazioni sul numero dei dipendenti della scuola che termineranno il servizio nel 2015.

Un numero ipotetico dei pensionamenti è stato effettuato da Italia Oggi che ha condotto un'indagine su alcune province prese a campione rappresentativo (Trapani, Pescara, Ravenna, Piacenza e Parma): dai risultati è emerso che, rispetto al 2014, c'è stato un incremento delle domande presentate per la cessazione dal servizio.

In totale, secondo il quotidiano economico, il numero dovrebbe aggirarsi intorno ai 35 mila impiegati, suddivisi in 29 mila professori e in 6 mila dipendenti Ata.

Le ragioni di questo incremento vanno ricercate nella mancanza di certezze nella leggi di riforma del sistema previdenziale: le penalizzazioni previste per le ipotesi di pensione anticipata, l'innalzamento dell'età minima per la pensione, la possibilità di incorrere in leggi svantaggiose come la riforma Fornero, spingono chi ha i requisiti ad "approfittare" il prima possibile della finestra d'uscita.

Precari della scuola, qualche informazione in più sui posti liberi il 2 luglio 2015?

Incertezza che, oltre agli aspiranti pensionati, si estende anche ai precari docenti e Ata: finché non si avranno notizie del numero dei posti lasciati liberi dai pensionandi, non si potrà avere nessuna certezza sulle speranze di entrare stabilmente nella scuola o aspirare ad un contratto di durata annuale.

La prossima data da tener d'occhio è il 2 luglio 2015, giorno di scadenza per gli uffici scolastici territoriali per la trasmissione all'Inps, dei prospetti dei dati di ciascun dipendente che ha presentato domanda. Forse in quella data verrà comunicato il numero complessivo risultante dal flusso informatico delle domande.