Continua la discussione sulla riforma del sistema pensionistico italiano. Il confronto tra le forze sociali e politiche entra nel vivo e, in Commissione Lavoro alla Camera, si cercano delle soluzioni che abbassino l'età pensionabile attraverso uno o più sistemi flessibili. Lo scopo principale è quello di superare la riforma Fornero, una legge troppo rigida approvata dal governo Monti nel 2011 ed entrata in vigore nel gennaio del 2012.
Da tenere presente che la norma attualmente in vigore venne approvata in un contesto economico molto difficoltoso portando, però, a veri e propri problemi sociali.
Per gli esodati sono state applicate sei salvaguardie per la tutela di questi lavoratori
Tra questi, evidenziamo quello degli esodati. In oltre tre anni dall'entrata in vigore delle norme previdenziali attuali, sono state applicate sei salvaguardie al fine di tutelare questa categoria di lavoratori, rimasti senza stipendio e senza pensione portando molte famiglie sull'orlo della povertà. Ora, il governo Renzi, sembrerebbe intenzionato a rivedere la situazione creatasi, con un sostegno da fornire agli over 55 disoccupati che non hanno la possibilità di sostenersi economicamente.
E' stata presentata una proposta che, se approvata, andrà a tutelare i lavoratori cosiddetti precoci
Si sta studiando anche la possibilità di attuare quel meccanismo di pensionamento anticipato per i cosiddetti lavoratori precoci tramite l'abbassamento dell'età pensionabile che si potrebbe attuare tramite il raggiungimento dei 41 anni di contributi, senza considerare l'età anagrafica e senza prevedere alcuna penalizzazione sugli assegni pensionistici. E' chiaro che, ora, bisognerà mettere in pratica tutte queste proposte considerando anche, però, che qualsiasi correttivo alla legge Fornero non dovrà pesare sulle casse dello Stato, già disastrate a causa dei rimborsi che dovranno essere effettuati nei confronti dei pensionati il prossimo primo agosto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 30 aprile scorso.