Il diritto alla pensione anticipata è l'oggetto del piano di riforme dell'istituto pensionistico presentato al governo dal presidente Inps, Tito Boeri, avente per oggetto un concetto più estensivo della cosiddetta flessibilità in uscita che consente di accedere al beneficio della pensione anticipatamente sui tempi previsti. Un piano di riforme che prevede una previdenza di "manica larga" per quanto riguarda l'applicazione dei principi e dei requisiti richiesti per beneficiare della pensione, rispetto alla rigidità dei criteri previsti nella precedente riforma pensionistica recante la firma dell'ex ministro Fornero.

Una riforma sulla quale adesso andranno valutati rischi derivanti dall'impatto sui conti pubblici, per questo è già previsto un importante vertice fra esponenti di governo e il presidente dell'Inps, Tito Boeri, oltre ad un altro incontro già previsto fra lo stesso massimo dirigente dell'istituto previdenziale pubblico e i sindacati.

Cosa prevede il piano di riforma

Nell'intento del governo la nuova riforma pensionistica coinvolgerebbe coloro che decidono di lasciare il posto di lavoro anticipatamente per beneficiare da subito del diritto alla pensione. E' chiaro che il beneficio stesso comporterà una importante riduzione dell'assegno previdenziale, che sarà comunque calcolato secondo i criteri del sistema contributivo.

In pratica si andrà in pensione prima, ma si percepirà una pensione di importo ridotto.

I requisti principali per andare in pensione anticipatamente sono quelli relativi all'età e ai contributi versati. Potranno beneficiare del diritto alla pensione anticipata i contribuenti di età compresa tra i 57 e i 62 anni, con almeno 35 anni di contributi versati (un anno in più per i lavoratori autonomi). In cantiere anche l'ipotesi di gravare di una ulteriore tassa le Pensioni elevate mediante un contributo di solidarietà. Allo studio anche dei benefici per i lavoratori con i cosiddetti contratti atipici, ma occorrerà ancora attendere qualche giorno per conoscere le novità in merito.