E' storia ormai conosciuta, le dichiarazioni di Giuliano Poletti, ministro del welfare, e di Tito Boeri, presidente Inps, i quali, ancor prima della sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito lo sblocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, avevano dichiarato che i probabili interventi sulla riforma del sistema pensionistico sarebbero stati inseriti nella prossima Legge Finanziaria, in discussione a partire dal mese di settembre 2015.

La legge Fornero sarà modificata solo a partire dal prossimo anno

Poi, invece, la Consulta ha emesso la sentenza sullo sblocco contrattuale che porterà ad una spesa imprevista piuttosto consistente con conseguenze negative sulla finanza pubblica.

Per questo motivo appare sempre più evidente che il governo Renzi, nonostante avesse l'intenzione di mettere mani alla normativa pensionistica, modificherà la legge Fornero solo a partire dal prossimo anno. Anzi, quasi certamente, i tecnici del ministero dell'Economia, cercheranno di trovare nuove risorse economiche da destinare all'applicazione di nuove misure che sono prioritarie rispetto ad un'eventuale modifica del sistema previdenziale.

Per il momento sono state abbandonate le varie proposte di modifica della Legge Fornero

Tutto questo si concretizza, almeno per il momento, ad un abbandono dei vari sistemi di uscita flessibile, come ad esempio Quota 100, oppure la 'mini pensione' o la cosiddetta Quota 97, l'uscita dal lavoro al raggiungimento dei 62 anni di età e 35 di contributi con penalità che potrebbero raggiungere anche l'8 percento.

Queste proposte dovrebbero essere tenute in debito conto ma solo a partire dal prossimo anno. Intanto, il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha presentato al governo il suo pacchetto di proposte relativo alla previdenza italiana, così come evidenziato dal sito internet pensionioggi.it, si aspetta che l'Esecutivo possa approvare un decreto che possa contenere una normativa che vada a contrastare la povertà attraverso tagli alla spesa pubblica e agevolazioni fiscali per le fasce più deboli. Misure che sarebbero già allo studio dei tecnici del ministero dell'Economia.