La riforma della Scuola arriva al giro di boa e dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale parte la seconda fase per abolirla e gettarla nel cassetto dell'immondizia. Civati annuncia sul suo blog l'iniziativa della sua nuova formazione, Possibile, circa la presentazione alla Corte Costituzionale della mega campagna referendaria anti-Renzi. Lo troviamo scritto in un articolo de Il Messaggero di tre giorni fa dove vengono specificate le leggi che saranno oggetto dei quesiti referendari.
Un poker servito costituito da Italicum, Fornero, Jobs Act e Buona Scuola da far tremare i polsi ai palazzi del potere. La presentazione avverrà oggi stesso.
Una riforma che non elimina il precariato
La nuova legge riforma completamente il comparto dell'istruzione in Italia dopo diversi anni nei quali i vari governi non hanno saputo risolvere il precariato, tentando di dare una risposta alle esigenze di un contingente di oltre 150.000 docenti in attesa della stabilizzazione. Questo è il convincimento del governo espresso anche da Stefania Giannini in una recente intervista a Raitre. Ma così non la pensa affatto la categoria dei docenti che in questo è appoggiata dai politici di opposizione come ad esempio Flippo Civati. Entrerranno in ruolo solo circa 30.000 unità e troppe sono ancora le incertezze sui tempi e sulla quantità esatta delle nuove immissioni in ruolo garantite dalla Buona Scuola.
Il Veneto insorge
Il Lavoro alla Corte Costituzionale non mancherà dal momento che anche la Regione Veneto ha in mente di ricorrere per manifesta incostituzionalità di tutta la legge.
Sul sito della Regione Veneto campeggia un comunicato stampa, pubblicato in parallelo alla firma della legge di riforma scolastica, dove l'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione, Elena Donazzan, esprime la posizione nettamente contraria del Veneto ad una legge che centralizza esautorando le regioni dal compito loro assegnato dall'articolo 116 della Costituzione inerente le competenze possedute per la determinazione delle graduatorie atte alle immissioni in ruolo. Per questo motivo l'assessore regionale presenterà lunedì prossimo formale richiesta in Giunta affinché si adoperi per la proposizione di un robusto ricorso da presentare alla Corte Costituzionale.
Maurizio Landini promette battaglia
Le flebili e tiepide convinzioni del Ministro del Miur che prevede un lavoro positivo in progress sulla riforma scolastica non trovano riscontri nella categoria dei docenti e nemmeno in Maurizio Landini che aveva già riscontrato analogie tra Jobs Act e Buona Scuola.
Allineandosi sulle posizioni di Civati, riguardo i referendum ai quali Coalizione Sociale darà un grosso contributo, il leader Fiom prevede all'opposto un settembre molto caldo per la scuola con azioni di boicottaggio e scioperi a catena.