Arriva il via libera del Senato in merito al cosiddetto Decreto legge Pensioni, ovvero al provvedimento che prevede tra le novità l'introduzione di un bonus Inps in favore dei pensionati che non hanno ricevuto gli adeguamenti all'inflazione negli ultimi anni. Nel 2011 la legge Fornero ha infatti bloccato tale beneficio per tutti coloro che percepivano un vitalizio superiore a tre volte la pensione sociale, ma il Governo Renzi è dovuto correre ai ripari dopo che la Consulta ha definito tale pratica come incostituzionale con la sentenza n. 70/2015.
Grazie a questa norma, a partire dal prossimo primo agosto quattro milioni di assegni pensionistici riceveranno le rivalutazioni arretrate, per una media a persona che si aggirerà attorno alle 500,00 euro. Il periodo di riferimento sarà invece il biennio 2012 - 2013, mentre gli anni successivi saranno interessati da altri rimborsi.
Sentenza della Consulta e decreto legge approvato in Senato: come avverranno i rimborsi sulla base del reddito
Più delicata invece la questione del calcolo sulla base del quale verranno effettivamente effettuati i rimborsi Inps, anche viste le numerose contestazioni arrivate da sindacati e associazioni in rappresentanza dei consumatori. Secondo quanto previsto dall'esecutivo, le rivalutazioni cominceranno ad attivarsi a partire da tre volte la pensione sociale e si esauriranno gradualmente qualora il lordo superi tale importo di sei volte.
Nella pratica, si avvicineranno alla cifra massima pattuita coloro che superano di poco le 1.500 euro lorde mensili, mentre tra quattro e cinque volte la minima si riceveranno dalle 500 alle 600 €. Infine, da 5 a 6 volte la pensione sociale i rimborsi si attesteranno attorno alle 300 - 350 €.
Riforma pensioni: ecco i nuovi provvedimenti in arrivo con l'approvazione del Dl
Stante la situazione, il tema dei rimborsi non è stato l'unica novità inserita nel Dl approvato ieri in Senato. Tra le misure di intervento sulla previdenza troviamo la creazione di una data unica di pagamento delle varie casse e gestioni previdenziali interne all'Inps, oltre all'introduzione di un coefficiente di rivalutazione del montante contributivo (che non potrà essere più basso di uno).
Spazio anche al welfare, con l'incremento a un miliardo di euro di stanziamenti per la cassa integrazione in deroga e 290 milioni di euro per i contratti di solidarietà.
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