Dopo le ultime affermazioni del ministro Poletti che dichiarava l'impossibilità di varare una riforma delle Pensioni alla trasmissione " Porta a Porta" Matteo Renzi spiega che il governo ha volontà di investire le risorse non più per la flessibilità pensionistica ma destinarli per il Sud. Nella legge di stabilità non c'è spazio per tutto. Negli ambienti del ministero del Lavoro la spiegano che per la flessibilità in uscita c'è un problema di risorse.
Questo perché il governo sta cercando di dare quanti più fondi al Sud e allo sviluppo. Per quanto riguarda il sistema previdenziale è invece allo studio un meccanismo che sia a costo zero. Praticamente chi deciderà di uscire dal lavoro in anticipo rispetto all'età di vecchiaia avrà un taglio consistente sulla pensione. Si potrebbe utilizzare un disegno di legge con conseguenti tempi più lunghi per l'attuazione. Renzi ribadisce che allo studio la riforma dovrà necessariamente essere a costo zero per evitare un conflitto con le nuove generazioni.
Il conflitto.
Certo favorire il Sud e i giovani è una cosa positiva ma, il colpo di spugna destinato alle pensioni, lascia molti lavoratori con l'amaro in bocca.
Si era parlato tanto di riforme e le promesse elettorali di Renzi avevano dato speranze ai pensionandi ma adesso questa novità scontenta un po tutti. E i sindacati si appellano alla volontà del governo perché, come dice Vera Lamonica della CGIL, se si vuole le risorse si possono trovare per garantire chi è in procinto di uscire dal mondo del lavoro e per consentire l'accesso allo stesso per i giovani. Dalla parte del governo si schiera invece il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, per il quale le coperture per la flessibilità sono da ricalcolare. Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, dice che il governo non può rinviare l'introduzione della flessibilità di accesso alla pensione dopo averla tanto pubblicizzata.
Adesso si comincia con le audizioni dei sindacati, fissate alla Camera, già da mercoledì 9 settembre. E su Facebook l'on. Gnecchi invita i lavoratori a far sentire la loro voce. La situazione continua a diventare sempre più incandescente.