Occorre trovare degli accordi sulle penalizzazioni. Lo si intende dalle recenti dichiarazioni del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, che avrebbe proposto un nuovo meccanismo che andrebbe a diversificare la penalità dell'assegno che verrebbe stabilita in base all'entità dell'assegno previdenziale.

Settima salvaguardia e opzione donna prima della Legge di Stabilità

"Sul tema delle Pensioni vanno evitati errori e improvvisazioni. Prima della Legge di Stabilità vanno risolti i problemi della cosiddetta Opzione Donna e della settima salvaguardia", ha detto il deputato del Partito Democratico.

Come si apprende dal sito d'informazione "Pensioni Oggi", infatti, l'obiettivo primario del Governo Renzi è garantire una settima misura di salvaguardia ai lavoratori esodati rimasti esclusi dai precedenti provvedimenti di tutela che, a causa dell'introduzione della Riforma Fornero non hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento e come se non bastasse sono rimasti privi di una copertura previdenziale. Un altro fondamentale passo che il Governo dovrà compiere è la proroga dell'opzione contributivo donna fino al 2018, al fine di permettere alle lavoratrici di sesso femminile di cessare anticipatamente l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica accompagnati da 35 anni di versamenti contributivi a condizione che il loro assegno venga calcolato interamente col metodo contributivo.

Interventi che dovrebbero essere effettuati prima dell'elaborazione della nuova manovra che con molta probabilità entrerà in vigore a partire dal prossimo anno.

Penalità sulla base dell'entità dell'assegno

Nella Legge di Stabilità, invece, dovrebbe essere affrontato il tema della flessibilità in uscita tenendo in considerazione l'idea elaborata dallo stesso Damiano riguardante l'uscita a partire dai 62 anni di età e 35 anni di contributi effettivamente versati pena una riduzione massima dell'8% sull'assegno pensionistico o in alternativa, occorrerebbero almeno 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica e senza andare incontro a penalizzazioni." Si possono trovare soluzioni anche meno costose", specifica Damiano che dimostra la sua diasponibilità nel differenziare le penalità in base all'entità dell'assegno previdenziale.

Le ipotesi meno appetitibili restano invece, quella elaborata dal presidente Inps Tito Boeri riguardante il ricalcolo contributivo e la flessibilità a costo zero ipotizzata dal viceministro dell'Economia Enrico Morando.