Non siamo certo all’assurdo metodo delle “emoticon” che lanciò in via sperimentale Brunetta nel 2009, ma anche questo Governo cerca di stabilire un modo per valutare l’operato dei dipendenti pubblici. Brunetta provò a far valutare l’operato degli uffici pubblici da parte degli utenti, che dovevano dare un voto attraverso le famose faccine rosse, verdi ed arancioni come il semaforo.
L’operazione fu un vero e proprio flop, solo il 10% degli avventori votò; ma dal punto di vista della simpatia, l’iniziativa dell’allora Ministro del Lavoro fu senza ombra di dubbio un successo. Più seria certamente la manovra varata il 25 settembre dal Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al nuovo metodo di valutazione dei dipendenti del Pubblico Impiego.
Cosa si è stabilito
Sarà il Ministro Madia, titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione a supervisionare gli organi adibiti alla valutazione. Questo è il risultato finale di quanto deciso dall’Esecutivo riunitosi il 25 settembre.
Viene creato l’OIV unico, l’organismo indipendente di valutazione i cui rappresentanti saranno inseriti in un albo e ad essi sarà affiancato un altro organo di supervisione composto da super esperti in Pubblica Amministrazione. L'albo servirà a stabilire se i valutatori abbiano i requisiti adatti per il ruolo e quindi si eviterà di far giudicare l'operato degli Uffici Pubblici a soggetti non qualificati.Tanto per spegnere eventuali polemiche, dal Governo ci tengono a precisare che il nuovo pool di “super valutatori” non graverà sulle già povere casse pubbliche, ma i loro servigi saranno gratuiti.
Come funzionerà quindi la valutazione
La lentezza della Pubblica Amministrazione, il ritardo nelle risposte e le lamentele degli utenti degli sportelli pubblici, secondo il Governo meritavano una presa di posizione.
Ecco spiegato questo passaggio fondamentale della riforma della Pubblica Amministrazione. La valutazione allargata anche ai dirigenti potrebbe renderli licenziabili, non più intoccabili. In parole povere un dirigente della PA se valutato negativamente potrebbe rischiare di perdere il posto di lavoro. Si creeranno quindi dei criteri di valutazione, dei parametri entro cui devono rientrare le PA e i loro lavoratori, per non incorrere in penalizzazioni e sanzioni. Anche se ormai la linea direttiva è già stata tracciata, essendo quello passato in Consiglio dei Ministri solo uno schema di decreto, lo stesso potrà ancora subire modifiche, anche se la certezza con cui ne parlano gli esponenti di Governo sembra già definitiva.