Ai primi giorni dello scorso mese di settembre, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, aveva parlato dei famosi 'contributi volontari', precisando che non possono essere considerati una tassa: in un'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, parlando della Buona Scuola, l'onorevole aveva citato, persino, indirizzi e direttive da impartire ai dirigenti scolastici affinchè le famiglie vengano coinvolte in progetti particolari e non con il pretesto di sopperire a mancanze, come quelle dell'ormai celebre 'carta igienica'.

Scuola, contributi volontari: il caso di Novara solleva nuove polemiche

Purtroppo, a pochi giorni di distanza dall'inizio dell'anno scolastico, la questione riguardante i contributi volontari torna in primo piano con il caso di un istituto tecnico di Novara (il 'Mossotti') dove gli studenti sono costretti a versare una quota 'volontaria' (ma obbligatoria in pratica) per poter partecipare a stage, gite, per usare il wi-fi e i laboratori informatici; in caso contrario, scatta persino la multa di 10 euro. 

Secondo quanto riportato dall'edizione torinese del quotidiano 'Repubblica' e dal giornale economico 'Italia Oggi', la preside della scuola ha apposto la propria firma sulla circolare, motivando questa decisione con il taglio dei finanziamenti pubblici: servono soldi per sistemare i bagni, per risanare gli intonaci e per acquistare le lavagne multimediali, oltre a dover soddisfare le minime esigenze della struttura scolastica.

Gli studenti che non pagano non potranno partecipare all'ampliamento dell'offerta formativa, oltre a dover versare la multa.

Sel scrive al Presidente regione Piemonte e al ministro Giannini: 'Violato articolo 34 Costituzione'

Del caso di Novara si stanno occupando alcuni esponenti di Sinistra, Ecologia e Libertà che hanno inviato una lettera al presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino del Partito Democratico e al ministro Giannini per avere al più presto dei chiarimenti su quanto sta accadendo nelle scuole.

Secondo il consigliere regionale Grimaldi, infatti, il provvedimento preso dalla preside dell'Istituto Mossotti di Novara viola l'articolo 34 della Costituzione che ribadisce la gratuità della scuola pubblica. Ora si attendono risposte chiare e precise.