La settima salvaguardia esodati ha completato la prima parte del suo iter legislativo e la Commissione Lavoro della Camera, come da previsioni, ha approvato alcuni emendamenti e bocciatene altri del disegno di legge approntato. Il testo così come è, passa ora nelle mani del Governo che ne valuterà eventuali correttivi per poi, eventualmente, rimandarlo in Commissione per l’esame delle modifiche.
Abbiamo usato il condizionale perché con la Legge di Stabilità ormai alle porte, probabilmente il Governo proverà ad inserire il testo della salvaguardia nella manovra finanziaria. Restiamo nel campo delle ipotesi aspettando il parere del Consiglio dei Ministri che ha l’arduo compito di trovare le coperture finanziarie.
Cosa dice il disegno di legge
Il testo del provvedimento che ha superato l’ostacolo Commissione Lavoro della Camera non è altro che l’estensione della sesta salvaguardia a quei soggetti che non ne erano rientrati e che dovrebbero essere circa 27.000. Rispetto alle vecchie salvaguardie, quindi, la data di decorrenza della pensione slitta in avanti dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017.
Rientrerebbero nel provvedimento i lavoratori in mobilità con accordi presi prima del 2012 sempre che raggiungano i requisiti per la pensione entro 3 anni dalla scadenza della mobilità. Lo stesso discorso vale per i lavoratori del settore edilizia che al posto della mobilità usufruiscono del trattamento speciale edili. Rientrano in questa salvaguardia anche i lavoratori con contratti precari, quelli in congedo parentale per l’assistenza di un familiare e quelli autorizzati al versamento dei contributi volontari sempre che gli eventi che li hanno portati a perdere il lavoro siano antecedenti il 2012.
Altri provvedimenti e scenari prossimi
Ci sono anche altri interventi di cui si è fatto un gran parlare e che la Commissione ha approvato.
L’anticipo della pensione per gli statali che al 2012 avevano raggiunto la famosa quota 96, l’uscita anticipata per i lavoratori della scuola con requisiti pensionistici raggiunti prima del 2013 e la questione dei precoci che sono già in pensione ma con forti penalizzazioni. Il Governo con tutta probabilità dovrebbe inserire il disegno di legge nella nuova manovra finanziaria, ma se per la salvaguardia vera e propria non ci dovrebbero essere problemi, per questi ultimi interventi il discorso è diverso. Infatti per gli esodati si aspetta il parere del Ministro dell’Economia che deve fare la conta dei soldi presenti nel Fondo per le Salvaguardie, ossia di quei soldi risparmiati con le precedenti salvaguardie.
Si tratta solo di sbloccare questi risparmi e di dirottarli ai nuovi salvaguardati come aveva previsto la legge che ha decretato la nascita del Fondo stesso. Se il Governo eviterà di utilizzare il Fondo per altre necessità, ipotesi che ha suscitato molte critiche, la settima salvaguardia non dovrebbe avere grossi ostacoli. Diverso il discorso per i lavoratori della scuola, i quota 96 ed i precari che difficilmente otterranno il parere favorevole dell’esecutivo sempre per via delle coperture finanziarie da trovare. Per questi probabilmente se ne riparlerà con interventi singoli da mettere a punto nel 2016.