A partire da oggi sapremo qualcosa di più sulla riforma Pensioni del governo Renzi. Sono attese novità importanti dal Senato, dove inizia l'esame degli emendamenti alla Legge di Stabilità. Sono oltre 3500 quelli presentati da maggioranza e opposizione. Tra questi, circa 250 sono dei senatori dem. La relatrice del ddl Magda Zanoni si è ritenuta soddisfatta per il lavoro svolto insieme ai suoi colleghi.
Tra gli emendamenti presentati l'anticipo al 2016 dell'innalzamento della no tax area per i pensionati al 2016 e l'introduzione del prestito pensionistico per chi è costretto a lasciare il lavoro prima di aver maturato i requisiti.
Emendamenti Legge di Stabilità, possibili novità sulla riforma pensioni
Tra le modifiche proposte dalla Commissione Lavoro del Senato troviamo anche emendamenti per l'introduzione della flessibilità in uscita. Si legge: "Il nostro sistema disponga di norme transitorie e flessibili come tutti gli altri ordinamenti europei" (Pmi). Sono stati presentati emendamenti anche per l'opzione donna: si chiede che venga escluso l'adeguamento agli incrementi dell'aspettativa di vita per consentire l'uscita dal mondo del lavoro alle lavoratrici che maturano i requisiti entro il quarto trimestre 2015 (Pmi).
Previsti emendamenti anche per risolvere l'intricata situazione degli esodati, per i quali viene richiesta l'estensione della mobilità da dodici a trentasei mesi. Tornando al tema riguardante la pensione anticipata, occorre ricordare l'emendamento presentato da Maurizio Sacconi (Forza Italia), ex ministro del Lavoro e attuale presidente della Commissione Lavoro al Senato, che ha proposto l'uscita anticipata fino a 3 anni (63 anni) mediante accordo tra azienda e lavoratore, senza penalizzazioni sull'assegno pensionistico sia che si scelga il part time o l'uscita totale dal mondo del lavoro.
Prosegue intanto la battaglia dei lavoratori precoci. La categoria appena citata corre il rischio di essere dimenticata dal governo per l'ennesima volta.
Ad oggi quota 41 di Cesare Damiano, nonché il ddl 857, sembra essere sparita dal dibattito della riforma previdenziale. Neanche la recente proposta di Tito Boeri, presidente dell'Inps, fortemente criticata dalla leader della Cgil Susanna Camusso, ha "ascoltato" le richieste dei precoci. Si va verso dunque un braccio di ferro con il governo guidato da Matteo Renzi, senza dimenticare che il gruppo Facebook "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" sarebbe pronto a trasformarsi in un Comitato. Ad oggi nutrite qualche speranza che con la Legge di Stabilità si trovi il necessario punto di rottura rispetto alla Legge Fornero oppure si continuerà a rinviare il problema all'infinito?