Cesare Damiano torna a sollecitare Renzi sulla riforma delle Pensioni. Secondo l'ex ministro è giusto chiedere all'Europa più flessibilità nei conti perché questo potrà aiutare i lavoratori ad andare in pensione e a dare una occupazione ai tantissimi giovani senza lavoro. Quindi ben venga la sua proposta di pensione a 62 anni con le penalizzazioni. Damiano ha parlato inoltre dei ricongiungimenti onerosi e ha invitato il governo a far fronte agli errori del legislatore che ha costretto i lavoratori a dover pagare conti altissimi per poter unire i contributi versati in casse di previdenza diverse.

L'invito

Mentre fervono i preparativi alla manifestazione, che si terrà a Montecitorio il prossimo 18 febbraio, i lavoratori precoci hanno inviato una " lettera-invito" a Matteo Renzi, al ministero del Lavoro e a quello dell'Economia, a tutti Sindacati e ai membri della Commissione Lavoro. Nella lettera i lavoratori precoci hanno spiegato i motivi della manifestazione e hanno invitato i politici a venire a Piazza Montecitorio. C'è da scommettere che non saranno molte le presenze degli invitati. I sindacati si sono schierati con i lavoratori ma fino ad ora non hanno dato nessuna conferma. Questa potrebbe essere una buona occasione per dimostrare da che parte stanno. Eppure sono proprio i Sindacati che, in questi giorni, stanno spingendo affinché il Governo istituisca un tavolo di confronto proprio sulla flessibilità pensionistica.

I Sindacati hanno infatti scritto una lettera indirizzata sia al Premier  Matteo Renzi che al ministro del Lavoro Giuliano Poletti nella quale viene chiesta l'apertura di un confronto sul tema pensionistico. I firmatari di questa richiesta sono stati il Leader della CGIL Susanna Camusso, Annamaria Forlan della segreteria della CISL e Carmelo Barbagallo della UIL. I sindacati sono quindi in attesa di conoscere quali saranno le risposte da parte del Governo.  Se da un lato il Premier promette di risolvere il problema da un altro, nei fatti, smentisce. E intanto i lavoratori aspettano.