L'esecutivo presieduto dal premier Matteo Renzi non ha intenzione di tagliare le Pensioni di reversibilità: a confermarlo oggi, dopo le rassicurazioni del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, è stato anche il ministro all'Economia e Finanze Pier Carlo Padoan intervenuto in aula a Montecitorio nel corso del question time.
Padoan alla Camera: nessun taglio alle pensioni di reversibilità
Ma in attesa della riforma pensioni 2016, promessa dal premier per introdurre nuovi meccanismi di flessibilità in uscita dal lavoro verso la pensione anticipata, le polemiche non si placano e le richieste che arrivano al Governo Renzi - dai sindacati e dalle opposizioni così come da ampi settori della maggioranza - è quella di procedere con lo stralcio del termine "previdenziale" dalla legge delega che prevede misure di contrasto alla povertà. Proposta che viene formulata anche dalla minoranza del Partito democratico e in particolare dal deputato Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro di Montecitorio dove la legge delega dovrà essere esaminata a partire dai prossimi giorni.
"La proposta di legge delega del governo - ha sottolineato oggi il ministro dell'Economia in aula alla Camera - lascia intatti tutti i trattamenti in essere".
Il ministro dell'Economia conferma superamento di posizioni anomale
Quindi nessun taglio, secondo le rassicurazioni del responsabile del Mef, agli assegni per i coniugi superstiti. Discorso che vale per il presente ma anche per il futuro. "Per il futuro non è allo studio - ha sottolineato Padoan durante il question tim - nessun intervento sulle pensioni di reversibilità". Ma al momento non si parla di stralciare le novità sulla previdenza. "Tutto quello che la delega si propone - ha spiegato il responsabile del Mef - è il superamento di sovrapposizioni e posizioni anomale".
Visto comunque l'andazzo, non sono da escludere modifiche al testo per escludere completamente le pensioni di reversibilità da possibili provvedimenti finalizzati, come ha spiegato l'esecutivo, a razionalizzare le prestazioni. C'è chi chiede di eliminare del tutto i riferimenti alle prestazioni di natura "previdenziale" e restringere quindi il perimetro degli interventi solo alle prestazioni di natura "assistenziale".