Il nuovo pressing di sindacati, commissione parlamentare Lavoro della Camera e Inps sul Governo Renzi in merito alla riforma Pensioni indica quanto sia importante nell’agenda economica e sindacale la questione previdenziale. Diversi gli interventi e le iniziative autorevoli che questa settimana hanno animato il dibattito politico. Dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, ai leader di Cgil, Cisl e Uil al presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano, primo firmatario del ddl 857 sui prepensionamenti per tutti a 62 anni e 35 anni di anzianità contributiva ma con l’8% di decurtazioni degli assegni previdenziali con penalità decrescenti a partire da 62 anni e premialità crescenti dopo i 65 anni ma anche la soluzione della Quota 41 per i lavoratori precoci.
Previdenza, Boeri: patto Ue lungimirante per sistema flessibile
L’economista bocconiano chiamato da Palazzo Chigi alla presidenza dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale propone la rivisitazione del patto di stabilità e di crescita in sede europea facendo in modo di poter “premiare direttamente i cittadini e i governi dei Paesi – ha detto nei giorni scorsi Tito Boeri, in un intervento sull'Handelsblatt Global - che adottano sistemi previdenziali flessibili e sostenibili". Un sistema previdenziale più equo, più flessibile e più sostenibile come quello immagino nel piano di riforma pensioni dell’Inps, offrirebbe ai cittadini dei paesi interessanti “maggiore libertà – ha spiegato Boeri - nelle loro decisioni su quando andare in pensione, a condizione che il sistema sia equo sul piano attuariale – ha sottolineato il presidente dell’Inps - e che gli assegni pensionistici siano allineati all'età e all'aspettativa di vita".
In concomitanza con il nuovo intervento di Boeri, si è rifatta sentire sulla riforma pensioni la voce del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Pensioni, Poletti: stiamo lavorando a ritocchi ma con prudenza
"Ci stiamo lavorando – ha detto Giuliano Poletti parlando della flessibilità in uscita - ma con prudenza". Basta parole, occorre passare ai fatti, secondo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, i cui leader – rispettivamente Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo – hanno scritto questa settimana una lettera a Renzi e Poletti per sollecitare l’apertura del tavolo di confronto atteso ormai da un anno.
Sulle stesse posizioni dei sindacati, in linea generale, anche la minoranza del Partito democratico. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che ha messo questa settimana all'ordine del giorno i ddl per la pensione anticipata, non perde le speranze. E chiede a Renzi, dicendosi con lui d’accordo sulla flessibilità relativa ai conti da reclamare all’Unione europea, di essere allo stesso modo determinato nell’affontare i nodi sulle pensioni a partire dalla necessità di una maggiore flessibilità in uscita verso nuove formule per la pensione anticipata. Queste le ultime notizie dal dibattito in corso sulla riforma pensioni che il presidente del Consiglio ha promesso di realizzare entro il 2016.