Sì alla legge delega per il contrasto alla povertà, ma vadano affrontate a parte le misure relative alla riforma Pensioni, a partire dagli assegni di reversibilità. E' quanto manda a dire il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano, al compagno di partito e ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. "La legge Delega presentata dal ministro Poletti sul contrasto alla povertà - ha detto il parlamentare della minoranza del Pd che ha chiesto ha premier Renzi proprio ieri di essere più determinato sulla flessibilità pensionistica - è sicuramente un fatto positivo".

Previdenza e legge delega anti povertà, il piano di Poletti

"E' la prima volta che nel nostro Paese - ha aggiunto Damiano - si cerca di realizzare un provvedimento organico". Un colpo al cerchio e uno alla botte. "Quello che non ci convince - ha infatti spiegato in una nota il presidente della commissione Lavoro della Camera criticando il piano del Governo Renzi - è mescolare il tema della povertà con le misure previdenziali. A partire - ha sottolineato - dalle pensioni di reversibilità". Le questioni sulla riforma previdenziale vanno affrontate a parte, secondo la minoranza del Pd. Occore ritoccare la legge Fornero e introdurre nuove soluzioni per la pensione anticipata. "Sulla previdenza - ha ricordato l'ex sindacalista della Cgil - abbiamo già dato per risanare il debito del Paese".

Flessibilità pensionistica, l'intervento di Cesare Damiano

"Prima di prevedere nuovi tagli sarebbe più giusto - ha proseguito Damiano - affrontare alcune correzioni alla riforma di Monti, prima fra tutte - ha evidenziato il deputato primo firmatario di diverse proposte di legge per i prepensionamenti - l'introduzione di una misura di flessibilità nell'uscita dal lavoro".

Damiano non è il solo a sollecitare all'esecutive risposte sulla questione previdenziale. Si è fatta sentire nei giorni scorsi ancora una volta anche la voce del presidente dell'Inps Tito Boeri oltre che quella dei leader delle organizzazioni sindacali più rappresentative - Cgil, Cisl e Uil - che in una lettera inviata a Renzi e Poletti hanno sollecitato al governo l'apertura del tavolo di confronto sulla riforma pensioni 2016. Ma il premier e il ministro del Lavoro sembrano fare orecchie da mercante dopo aver per mesi parlato del rischio di "esplosione" di una "bomba sociale" a causa degli effetti della legge Fornero.