Arriva tramite un'intervista rilasciata al Corriere della Sera la risposta del Ministro del lavoro Giuliano Poletti alle richieste del Presidente Inps di aprire il comparto previdenziale alla flessibilità. Negli scorsi giorni Boeri aveva esortato l'esecutivo a prendere in considerazione le proposte tecniche sui prepensionamenti inviategli negli scorsi mesi, per avviare al più presto un meccanismo di uscita agevolata dal lavoro.
Un'esigenza non solo sentita da moltissimi lavoratori in età avanzata, rimasti bloccati in situazioni di disagio a causa della rigidità negli attuali requisiti di quiescenza, ma anche dai giovani che restano bloccati fuori dal lavoro. A tal proposito, il Ministro del lavoro ha spiegato il proprio punto di vista, evidenziando che "un conto è fare il Presidente dell'Inps, un conto governare. Lui può formulare proposte, ma a noi spetta decidere".
Riforma della previdenza 2016/17: resta ancora l'incognita sul via libera alla misura
Stante la situazione, sembrano permanere ancora i dubbi del Governo relativi alla possibilità di realizzare una riforma del settore in tempi brevi.
"La flessibilità delle pensioni la volevo già fare nel 2016, ma non si fa in due minuti. Dobbiamo trovare i soldi, avere il via libera dell'Europa e individuare una soluzione che non penalizzi i più deboli". Proprio in questo senso arriva una delle maggiori critiche alla proposta tecnica di Boeri: "non possiamo dare questa chance solo a chi ha una pensione tre volte la minima" spiega Poletti durante la sua intervista, domandandosi retoricamente "agli altri, che sono già i più sfavoriti, cosa diciamo? Gli diamo anche un calcio negli stinchi?". Decisamente diverso invece il giudizio sulla riforma del welfare e sulla possibilità di introdurre misure di sostegno al reddito per chi perde il lavoro o vive situazioni di disagio: "chi non ce la fa va aiutato ad avere condizioni dignitose di vita" conclude il Ministro, annunciando il prossimo avvio di un Social Act in grado di migliorare le tutele assistenziali attualmente presenti in Italia.
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