Torniamo a parlare delle Pensioni dei lavoratori precoci, con le novità che riguardano le dichiarazioni di Mario Monti rilasciate a diMartedì, attraverso le quali l'ex premier ha nuovamente elogiato la legge Fornero, non curante delle decine di migliaia di critiche da parte degli italiani, che continuano a chiedere la modifica o, in alcuni casi, la cancellazione della riforma che prende il nome dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

I paradossi esistono anche, e sopratutto, in politica. 

Riforma pensioni lavoratori precoci, ultime novità: Monti applaude la Fornero

C'è chi pensa che una riforma pensioni per i lavoratori precoci non sia necessaria. Almeno è questo quanto si evince dalle parole pronunciate da Mario Monti nel corso della trasmissione diMartedì condotta dal giornalista Floris, in onda ogni settimana, il martedì, su La7. Nell'elogiare la legge Fornero, l'ex primo ministro italiano ha affermato di aver migliorato il sistema pensionistico italiano, dal momento che il precedente sistema andava a danneggiare le generazioni future e i costi sarebbero diventati, per quest'ultimi, insostenibili.

Il pensiero di Monti va quindi in direzione opposta rispetto a quella della maggior parte dei politici italiani, e della stessa Fornero precisiamo, che di recente ha aperto a delle possibili modifiche al suo testo, ammettendo la necessità dell'introduzione della flessibilità. E se a dirlo è lo stesso ministro del Lavoro del governo Monti, va da sé che il pensiero del senatore a vita scateni, per usare un eufemismo, stupore tra i lavoratori italiani. 

Lavoratori precoci, Monti Fornero e Renzi: il gioco a tre

Monti da una parte, Fornero dall'altra, Renzi 'terzo incomodo': la partita sulle pensioni dei precoci si gioca su un filo sottilissimo fatto di battute, attacchi e contromosse improvvise. Il risultato del match, fino a questo momento, è ancora sullo 0-0.

Con il possesso palla però costantemente in mano ai politici. I lavoratori precoci non possono far altro che affidarsi a sporadici contropiedi, consapevoli di essere assistiti da un allenatore di eccezione, Cesare Damiano, e da una panchina di lusso, composta dai sindacati. Quest'ultimi hanno indetto nelle ultime ore una mobilitazione generale per il 2 aprile, che li vedrà in piazza per protestare contro la legge Fornero. Si dice che uniti si vince. In realtà troppo spesso la vittoria è finita nelle mani di pochi, finendo per penalizzare migliaia di cittadini. Stavolta però l'unico risultato ammesso è il segno '2'. E giocare in trasferta nel proprio Paese è, anche questo, un paradosso.