Alla luce dell'intervista rilasciata da Cesare Damiano sulla riforma Pensioni ad un noto sito internet, la meta per i lavoratori precoci è tracciata. Il traguardo finale viene spostato alla fine del 2016, quando, in occasione della nuova legge di Stabilità, il governo dovrebbe mettere finalmente mano alla legge Fornero, modificandola, come chiesto da mesi barra anni dagli italiani in primis e dai sindacati, in maniera convincente, poi. Tutto ruota intorno ad un però: il condizionale utilizzato dall'ex ministro del Lavoro.

Lavoratori precoci, nuovo rinvio

Continua ad essere di fondamentale importanza l'argomento sulla riforma delle pensioni per i lavoratori precoci, come testimoniano le numerose manifestazioni che la categoria ha organizzato e continuerà ad organizzare nelle piazze italiane, fino a raggiungere la 'casa' dei politici, piazza Montecitorio a Roma. Negli ultimi mesi del 2015 era stato detto che si sarebbe preso un impegno all'inizio del 2016, con le parole di Matteo Renzi che andavano a cancellare definitivamente l'ipotesi dell'inserimento della riforma nell'ultima legge di Stabilità ma che, allo stesso tempo, riaccendevano le speranze dei precoci, convinti che il governo, in primis il premier, mantenesse la promessa.

Quindi si è arrivati al 2016. Nei primi 3 mesi del nuovo anno il protagonista assoluto, a livello mediatico e non solo, è stato Cesare Damiano, che ha 'marcato' stretto il capo del consiglio, ricordandogli più e più volte la promessa fatta. Poi c'è stata la dichiarazione da parte di un'importante personalità del governo, che ha affermato come a marzo ci sarebbero state novità importanti riguardo il tema previdenziale, novità però che ad oggi, mentre ci avviamo alla metà del mese, ancora non intravediamo.

Dunque i cittadini sono stati investiti dal caos generato dal testo della legge delega del governo contro la povertà, per via del ventilato taglio alle pensioni di reversibilità, polemica prontamente spenta da Poletti e da Renzi, che hanno rassicurato come non ci sarà alcun taglio sui trattamenti in essere, con Damiano che, intervenendo nella discussione, si è impegnato a stralciare la parte di testo contenente il riferimento alle pensioni.

Negli ultimi giorni facciamo i conti invece con l'intervista rilasciata da Tito Boeri a Famiglia Cristiana, dove auspica l'introduzione della flessibilità pensionistica entro il 2016 e dove parla di Unione Europea come potenziale ostacolo per la modifica della legge Fornero.

Nuova attesa

I tempi per la nuova riforma delle pensioni sono tracciati. Le parole di Cesare Damiano, se confermate dall'azione di governo, rinviano la discussione di oltre 6 mesi, dal momento che la Legge di Stabilità per il 2017 verrà presa in esame in Parlamento soltanto alla fine dell'anno. All'orizzonte c'è dunque una nuova, caldissima, stagione estiva, durante la quale i lavoratori precoci leggeranno le dichiarazioni di questo e quell'altro politico, senza avere la certezza che il loro problema venga definitivamente risolto entro l'anno.

Al momento rimane una certezza: non aver affrontato il caso lo scorso anno ha ulteriormente alzato l'asticella per la pensione, con i precoci che a partire dal 2016 vanno in pensione 6 mesi dopo rispetto a quanto succedeva fino al 2015. E c'è il rischio, concreto, che alcuni di loro non riescano mai a vedere la pensione, in quanto aumentano ogni giorno le segnalazioni di lavoratori morti negli ultimi anni e in attesa di raggiungere i requisiti per la pensione.