Torna in auge, ancora una volta, il problema dei formatori 'violenti' nelle scuole. La notizia, questa volta, giunge da lontano ma ricorda i tanti casi simili che avvengono spesso all'interno delle mura delle nostre scuole italiane. La Scuola dell'infanzia detiene il triste primato di questi cattivi comportamenti e sono in crescita i casi di maestre coinvolte in simili fatti gravi e deprecabili.
Uno spintone col ginocchio e il piccolo disabile cade in avanti: inchiodata dalle telecamere
Questa volta il 'fattaccio' si consuma in una scuola dell'infanzia dello Stato della Georgia, nella zona sud est degli Stati Uniti d'America. La protagonista in negativo si chiama Amelia Stripling, un'insegnante di 71 anni e considerata da tutti, prima di questo triste avvenimento, una brava formatrice e un'ottima 'maestra'. Lo sfortunato alunno invece è un piccolo studente disabile del quale non si conosce il nome, per tutelare la sua privacy. Lo sconcertante episodio si consuma alla fine della giornata scolastica, quando, sull'uscio della porta di ingresso della scuola, la maestra, preceduta dal piccolo studente, spinge quest'ultimo con una poderosa ginocchiata.
Il bambino viene spinto in avanti e cade per terra in ginocchio. Nulla di grave, fortunatamente, solo un piccolo dolore e tanto turbamento per il malcapitato - sostiene la madre infuriata. L'episodio, però, non passa inosservato alla Direzione Scolastica dell'Istituto, visto che nella zona in cui si è verificato l'episodio era presente una telecamera a circuito chiuso che ha ripreso tutta la dinamica dei fatti. Dapprima la donna si è difesa con labili e inconcludenti giustificazioni, successivamente, ha dovuto desistere dalle proprie posizioni difensive solo perché inchiodata dalle riprese video, le quali chiarivano, senza lasciare dubbi, l'intenzionalità e la volontarietà dell'assurdo gesto compiuto.
L'insegnante Stripling svolgeva il suo lavoro da oltre venti anni in quella scuola e tutta la comunità della cittadina, come era facile prevedere, è rimasta sconvolta da quanto occorso. La maestra, chiaramente, è stata licenziata 'in tronco' dalla Direzione dell'Istituto e subito la stessa si è consegnata alle autorità giudiziarie per i provvedimenti successivi al grave atto disumano, compiuto ai danni di un minore indifeso, affetto persino da gravi condizioni di disabilità. Tutto bene quello che finisce bene.
Il fenomeno delle telecamere impazza sui social: Garante della privacy inizia a pensare sul da farsi
Il caso richiama ancora una volta la necessità, oramai improcrastinabile, di regolamentare l'installazione delle telecamere di sorveglianza all'interno dei luoghi sensibili al problema dei minori (Asili nito, Scuole ecc.) e in cui si lavora e si opera a stretto contatto con i più piccoli e i più indifesi.
Anche in Italia il fenomeno sta riscuotendo notevoli consensi da parte di molti genitori, i quali hanno deciso di promuovere una petizione per favorire tale scelta normativa. Di recente, addirittura, cinque mamme intraprendenti e determinate hanno fatto di più, creando un gruppo Facebook chiamato 'sialletelecamere', che in pochi mesi vanta più di 42.000 membri, tra genitori e insegnanti.