Sono diverse le incertezze riguardanti il prossimo concorso scuola, prima fra tutte quella riguardante le assunzioni dei vincitori. Sembra assurdo ma, in realtà, è proprio così viste le disposizioni date originariamente dal governo all'atto della pubblicazione dei bandi.

Il Tar del Lazio ha chiamato in causa la Corte Costituzionale in merito alla delicata questione riguardante i docenti già di ruolo, esclusi a priori dal Miur dallo svolgimento del concorso: i giudici della terza sezione bis del tribunale amministrativo regionale, infatti, accogliendo una richiesta presentata da un ricorrente, hanno ritenuto opportuno la chiamata in causa della Consulta, attraverso l'ordinanza di remissione N.

4343/2016 del 12 aprile scorso.

Ultime news scuola, martedì 19 aprile 2016: la sentenza della Consulta e l'esito del concorso

Che cosa potrebbe succedere ora? Se la Corte Costituzionale si dovesse pronunciare in maniera favorevole in merito all'incostituzionalità della normativa, l'effetto che si andrebbe a produrre sull'esito del concorso sarebbe di quelli devastanti: non dimentichiamoci, infatti, che la sentenza arriverà, in ogni caso, dopo che le prove concorsuali saranno terminate. 

Qualora i ricorrenti, ammessi con riserva al concorso, dovessero piazzarsi in una posizione utile nella graduatoria di merito, andrebbero a maturare il loro diritto all'assunzione.

Ma che dire dei docenti abilitati, ammessi di diritto al concorso, già assunti a tempo indeterminato in quanto collocati in posizione utile per essere immessi in ruolo quali vincitori? 

Nessuna certezza di assunzione per i vincitori del concorso?

Si verrebbe a creare un conflitto di non facile risoluzione perchè gli iscritti con riserva, forti della sentenza emessa a loro favore dalla Corte Costituzionale, andrebbero a scalzare gli insegnanti abilitati già assunti a pieno titolo. Quindi, i docenti inizialmente vincitori di cattedra, dovranno essere licenziati, sempre secondo quanto stabilito sul piano giuridico. Si tratta di uno scenario assurdo che ci auguriamo di non ritrovare a settembre perchè tutto ciò scatenerebbe un caos che si ripercuoterebbe, inevitabilmente, sul regolare avvio del prossimo anno scolastico.