C'è molta attesa per il giorno 17 maggio, data in cui la Corte Costituzionale dovrebbe esprimere il proprio giudizio in merito all'abuso dei contratti a termine nella Scuola. E' interessata alla decisione della Consulta una platea di non meno di centomila precari, sia per quanto riguarda il diritto alla stabilizzazione, sia per quanto concerne il diritto al risarcimento danni.

Ultime news scuola, lunedì 2 maggio 2016: abuso di precariato, giudizio della Consulta il 17 maggio 

Si spera che il 17 maggio possa mettere la parola 'fine' ad una questione che si trascina da anni, culminata con la sentenza della Corte Europea, che il 26 novembre del 2014 condannò lo Stato italiano per abuso dei contratti a termine.

Una prima udienza era stata fissata per il 23 giugno 2015 ma, alla fine, la Corte Costituzionale decise di rinviarla al 17 maggio 2016, con grande disappunto dei precari che parlarono di decisione direttamente legata alla discussione in Parlamento della riforma Buona Scuola che, venti giorni dopo, si sarebbe trasformata nella legge 107.

 

Avvocato Vincenzo De Michele: 'La Consulta ha già compreso bene la gravità del problema'

Orizzonte Scuola ha intervistato a questo proposito l'avvocato Vincenzo De Michele, colui che si fece principale promotore dell'azione giudiziale che portò alla clamorosa sentenza della Corte di Giustizia Europea. De Michele ha sottolineato come, già in occasione del giudizio dell'Adunanza Plenaria del 27 aprile scorso a favore dell'ingresso nelle Graduatorie ad Esaurimento dei diplomati magistrali, si fosse ribadita la gravità della questione inerente alle stabilizzazioni effettuate in maniera discriminatoria dal piano assunzionale della Buona Scuola. 

In quell'occasione si è posto l'accento sul fatto di come il governo Renzi abbia inopinatamente provveduto ad assumere nell'organico potenziato molti docenti che non possedevano alcun titolo di servizio nella scuola pubblica o magari la sola specializzazione SISS, a scapito di migliaia di docenti abilitati TFA, PAS, etc...che, da anni, svolgono il loro prezioso servizio nella scuola.

E', dunque, lecito sperare in un orientamento favorevole della Consulta anche alla luce di diverse precedenti sentenze riguardanti il precariato che potrebbero influire non poco sul giudizio finale del massimo Organo di giustizia amministrativa.