Arrivano novità per i lavoratori della Pubblica Amministrazione e non sono buone notizie. Non è il rinnovo del contratto con gli aumenti previsti dalla ormai datata sentenza della Consulta. Si tratta di una ennesima stretta per i dipendenti pubblici, stavolta su ferie, permessi e malattie. Dopo le nuove norme sui cosiddetti “furbetti del cartellino”, gli assenteisti cronici tanto per intenderci, arrivano novità per tutti.
L’ARAN, l’Agenzia che è stata incaricata dal Ministro Madia di provvedere a trattare con i sindacati anche la questione del contratto, in questi giorni ha reso pubbliche le linee guida a cui devono attenersi gli Enti ed i propri dipendenti.
Vacanze a rischio?
Le novità di cui parliamo valgono per tutto l’universo dei lavoratori statali, senza distinzioni alcune ed anticipano il testo unico del lavoro pubblico che dovrebbe uscire a breve. Il dipendente che è in ferie, può essere richiamato in servizio se l’Ente presso il quale presta servizio ha necessità di organico. In parole povere, anche se ci si trova in un posto di villeggiatura qualsiasi, per imminenti necessità il datore di lavoro può stoppare le ferie del dipendente e richiamarlo in servizio.
In questo caso, al lavoratore richiamato in servizio spetta un rimborso spese, quelle relative al viaggio di ritorno. Un caso spinoso era quello relativo alle ferie collegate ad un periodo di malattia. Nessuna novità al riguardo e pertanto sembra che non ci sia niente che ostacoli i lavoratori a collegare questi due istituti di assenza dal lavoro. Non bisognerà quindi riprendere obbligatoriamente il servizio dopo un periodo di malattia per poi poter usufruire delle ferie così come si paventava in sede di discussione sulla riforma delle PA.
Ferie, malattie ed altre novità
Quando un dipendente risulta assente per malattia non può essere impegnato in attività sindacali, perché ne pregiudicherebbe la guarigione necessaria per poter tornare al proprio posto di lavoro, questa in sintesi un’altra sottolineatura dell’ARAN a vari quesiti posti dai lavoratori e loro rappresentanti per interpretare le novità del lavoro nelle PA post riforma.
Sempre in materia di ferie, da sottolineare il fatto che i giorni spettanti non possono essere suddivisi in ore, nel senso che non si potrà, come abitudine, dividere il primo giorno di vacanza utilizzando per metà il giorno di partenza delle ferie e per metà il successivo.
Uno dei dubbi più rilevanti era anche quello relativo ai permessi che se presi per visite specialistiche e mediche varie, potevano essere inseriti tra le ore di malattia. Niente da fare, per l’Agenzia anche le malattie non possono essere frazionate. Confermato infine il discorso relativo all’assistenza di un familiare disabile, quelli relativi alle assenze per la Legge 104. Il datore di lavoro può indagare e controllare che i permessi per l’assistenza ad un familiare siano o meno urgenti o differibili nel tempo, ma non potrà mai negarli al lavoratore, neanche nei casi in cui il dipendente sia in ferie.
In questo caso, utilizzare i permessi per la 104 ferma il godimento delle ferie che andranno prese in periodi successivi, in linea con le esigenze del datore di lavoro con il quale va trovato l’accordo per poterne fruire in altre date.