L’incontro del 23 giugno, il terzo sul tema della previdenza e del lavoro, è stato importante, ma senza particolari novità. La proposta del Governo, dell’APE e della pensione anticipata erogata in prestito da parte delle banche è stata appena sfiorata, mentre si è discusso su altri temi importanti come quello degli esodati e precoci. Infatti, nonostante tutta l’attenzione sia dirottata massicciamente sull’APE, la novità del Governo, i nodi da sciogliere per il capitolo previdenziale sono molteplici e proprio su questi verte l’attenzione dei sindacati.
Il segretario della UIL, Barbagallo, a margine dell’incontro ha dimostrato un certo ottimismo sulla riuscita di diversi tra gli interventi allo studio.
I lavori sono soltanto alla fase iniziale
L’anticipo pensionistico, così come è stato messo in piedi dal Governo, piace a pochi,e servirà solo ai casi più disperati, ai senza reddito e senza pensione, quelli che pur di trovare una forma di sostentamento, accetteranno di “indebitarsi” dal punto di vista pensionistico. Infatti l’APE, concede la pensione anticipata a partire dai 63 anni e 7 mesi, ma la concede in prestito. Cioè, una volta scontati i tre anni o meno di anticipo (si potrà scegliere quando andare in pensione), a partire dai 66 anni e 7 mesi (requisito anagraficoper lapensione di vecchiaia oggi) si dovrà restituire quanto percepito in anticipo.
Tecnici, opinionisti, sindacati e lavoratori, credono che l’APE riscuoterà scarso appeal nel mondo del lavoro, perché il sacrificio chiesto è eccessivo. Si valutano quindi scorciatoie fiscali per rendere più appetibile l’APE, per rendere le rate meno pesanti eridotte al minimo per le Pensioni più basse. L’APEresta ancora il punto centrale degli interventi sul campo previdenziale che il Governo metterà nella prossima Legge di Stabilità, ma adesso si sta lavorando per correggerla.
Ma il lavoro sulle pensioni riguarda anche le altre problematiche che le attuali norme, quelle scaturite dalla Legge Fornero che non si vuole cancellare, hanno lasciato sul campo.
Molteplici sono i punti da discutere
Tutte le tre grandi sigle sindacali che erano al tavolo con il Governo, hanno definito interlocutorio l’incontro di giovedì scorso.
Interlocutorio ma propedeutico ai prossimi che sono stati già messi in agenda. Infatti, la prossima sarà una settimana molto importante per il proseguo del lavoro previdenziale. Martedì 28 e giovedì 30 infatti, ci saranno nuovi summit tra Governo e parti sociali, il primo proprio a tema pensioni, mentre per il secondo si affronteranno le problematiche del mondo del lavoro. Il segretario della UIL Barbagallo ha mostrato in certo ottimismo perché a suo dire, non c’è nessuna rottura, nessun dissenso tra le parti in causa. I lavori sono allo stato embrionale, si cercano soluzioni anche fuori dai margini dell’APE. I precoci avranno la massima attenzione nei prossimi incontri perché secondo Barbagallo, 41 anni di contributi versati devono avere il loro giusto riconoscimento, cioè devono permettere di lasciare il lavoro senza tagli o riduzioni di assegni e senza che questi siano collegati a limiti o requisiti anagrafici.
Da verificare poi gli esodati esclusi dalle precedenti salvaguardie, questo perché va preparata l’ottava e definitiva, quella che metterà la parola fine, proprio al fenomeno degli esodati. SI valuterà anche l’estensione di opzione donna anche ad altre lavoratrici, non solo a quelle che hanno raggiunto i requisiti lo scorso anno. Poi si lavorerà sulle ricongiunzioni da far diventare gratuite (oggi sono onerose) ed allo stesso tempo si studieranno metodi di rilancio della previdenza integrativa. Poi ci sono le rivalutazioni delle pensioni, il contributo di solidarietà dalle pensioni più alte, il bonus di 80 euro alle minime, i lavori usuranti e le lavoratrici impegnate in lavori di cura della famiglia. Insomma, di materia prima su cui discutere ce ne tanta, in settimana si attendono notizie.