Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 26 giugno propongono l'intervento di Matteo Salvini a Parma, da dove il leader della Lega Nord ha aperto i lavori di un nuovo cantiere politico. Uno dei punti toccati dal numero uno del Carroccio è stato quello delle Pensioni, con la Legge Fornero in primo piano. Resta in primo piano anche il tema di quota 41, grazie alle dichiarazioni di Simonetti (Lega).

Ieri vi avevamo parlato dei lavori usuranti e dell'ottava salvaguardia degli esodati, due argomenti molto cari a Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera. 

Pensioni, Salvini sulla legge Fornero

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per protagonista Matteo Salvini, che da Parma ha aperto i lavori del "Cantiere". Sulla scia di quanto successo in Gran Bretagna, dove il popolo ha votato per la Brexit, il leader del Carroccio ha ribadito come l'Italia debba cambiare pagina. Oltre alle questioni legate a confini, moneta e banche, Salvini ha affermato che occorre cambiare la riforma pensioni, vale a dire la legge Fornero. 

Si può fare.

Questo in sintesi il pensiero del segretario federale della Lega Nord. La posizione del partito in materia previdenziale è chiara da tempo. L'ultimo monito lanciato da Salvini va in questa direzione. La riforma Fornero si può cambiare. E la direzione da prendere non è quella presa da Matteo Renzi, la cui era - sottolinea - "è finita", ma quella tracciata a suo tempo da Cesare Damiano, anima della sinistra dem. 

In più di un'occasione Salvini, parlando della riforma previdenziale, ha accennato al ddl Damiano, la proposta di legge numero 857. Questa prevede la pensione anticipata a 62 anni e 7 mesi, a fronte di una penalità massima dell'8 per cento. Un'alleanza, tra virgolette, curiosa ma, allo stesso tempo, fattibile.

Per la Lega il consenso che parte dal basso è fondamentale. Dunque non stupisce se il Carroccio guardia al disegno di legge di un parlamentare del Partito democratico come modello per l'eventuale modifica della Fornero. 

Il ddl 857, se approvato, risolverebbe numerose situazioni. Dall'introduzione della flessibilità in uscita alla quota 41 per i lavoratori precoci, oasi di salvezza per migliaia di persone che si ritroverebbero, nei prossimi anni, a lavorare fino a 43-44 anni di contributi. Lo stesso Damano, come visto ieri, ha ribadito la necessità di guardare agli addetti ai lavori usuranti e a tutti coloro che sono in attesa dell'ottava salvaguardia. 

Simonetti: Ape? No grazie

Quota 100 e quota 41: per Roberto Simonetti dovrebbero essere queste le priorità del governo Renzi.

Secondo il deputato della Lega Nord, di recente intervistato da un noto portale web, è sul ddl Damiano che ci si dovrebbe concentrare, oppure sulla proposta del Carroccio, vale a dire quota 100 (che non varrebbe per i lavoratori precoci). Simonetti ha ricordato come la Lega, negli ultimi mesi, abbia fatto il possibile per votare il disegno di legge 857. Tutto inutile però. 

L'Ape sta dunque indigesto al partito della coalizione di Centrodestra, così come a migliaia di lavoratori, che non intendono chiedere un prestito alla banca per ottenere la pensione. A questo proposito, nella giornata di martedì, 28 giugno, si segnala il nuovo incontro tra sindacati e governo per discutere sulle pensioni. Per avere aggiornamenti in merito cliccate Segui in alto a destra.