In merito alla riforma delle Pensioni "stiamo vagliando varie ipotesi": lo afferma il Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan durante un'intervista rilasciata a Sarah Varetto per Sky TG 24. Interrogato in modo diretto sulla questione, l'esponente del Governo Renzi ha confermato come la flessibilità in uscita resti un obiettivo importante, "che può essere aggredito anche con un contributo finanziario proveniente dal sistema delle banche, per esempio", pur tenendo in considerazione "allo stesso tempo la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo termine, legata strettamente alla sostenibilità del sistema pensionistico".
Al riguardo Padoan ha confermato che l'attenzione per i conti "non è un capriccio della finanza pubblica, ma un valore degli italiani. Vorrei dirlo con estrema chiarezza" spiega il Ministro, ricordando che a suo parere "si tratta di difendere quello che i cittadini e i pensionati italiani hanno già acquisito".
Pensioni flessibili e Ape 2016: resta da valutare l'impatto sul mercato del lavoro
Se l'anticipo pensionistico (conosciuto ora sotto l'acronimo "Ape") deve configurarsi all'interno di un sistema di regole che ne confermino la sostenibilità, non è mancato un riferimento alla necessità di inserirlo anche all'interno di misure utili a favorire i nuovi impieghi.
Secondo il Ministro Padoan, la staffetta generazionale non sarebbe infatti automatica e andrebbe favorita con sinergie create attraverso misure ad hoc: "io penso che la flessibilità in uscita sia un elemento importante. Andranno valutati gli impatti sul mercato del lavoro, anche se a volte sento dire cose non precise sulla capacità di creare nuovi posti, semplicemente perché qualcuno va in pensione prima". Per l'economista, purtroppo questo scenario "non è sicuramente automatico, richiede una strategia complessiva tra sistema pensionistico e misure per l'occupazione".
Pensioni e bonus da 80 euro: spazi non infiniti
In merito alla questione dell'estensione ai pensionati del bonus da 80 euro mensili, il Ministro Padoan ha spiegato di ritenere possibili ancora degli spazi, anche se questi non possono risultare infiniti: "ad un certo punto si deve fare una scelta, qualcosa deve restare fuori" ha chiarito l'economista, ricordando che l'Italia è un Paese ad alto debito e che le diverse ipotesi presenti attualmente sul tavolo devono essere gestite in un'ottica di attenzione verso i conti pubblici.
La questione resta comunque molto discussa, anche perché l'obiettivo del Governo resta quello di un intervento contenitivo sul debito pubblico, che negli ultimi anni "ha continuato a crescere a causa della recessione. Ora sta scendendo" ha evidenziato l'esponente del Governo, indicando questo elemento come un fattore positivo per i mercati.
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